Francia, in nove a giudizio

Il p.m. di Senlis ha illustrato i capi di accusa ad alcune delle quattordici persone finite in "garde a vue" per il caso-Marcialis, senza però indicare i loro nomi: si va dal doping alla frode in banda organizzata. Per alcuni di loro c'è il divieto di continuare nel frattempo l'attività di allenatore o veterinario. E per il "principale responsabile” anche obbligo di una cauzione di 100.000 euro per eventuali ammende e/o danni.
Francia, in nove a giudizio
di Mario Viggiani
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Al termine delle 48 ore di “garde a vue” che hanno riguardato quattordici persone, la Procura della Repubblica di Senlis (nella foto la sede del tribunale francese) ha ritenuto chiusa l’indagine preliminare innescata da un controllo antidoping di France Galop a fine agosto e portata avanti dal Servizio Centrale Corse e Giochi della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria, con intercettazioni telefoniche e perquisizioni effettuate nella scuderia di Andrea Marcialis a Chantilly e non solo. Le operazioni hanno portato al ritrovamento di numerosi prodotti dopanti, al sequestro di 8.800 euro in contanti e al sequestro giudiziario di tre cavalli. E oggi, a nove delle quattordici persone finite in “garde a vue” all’alba di martedì, un pubblico ministero del Tribunale di Senlis ha notificato i capi di accusa per i quali andranno a processo: “frode in banda organizzata”, “falsificazione e uso di contraffazione” e “doping equino”, con specifico riferimento a 31 corse alle quali i cavalli di Marcialis hanno partecipato dopo trattamenti proibiti nei tempi e nei modi o alterati da sostanze dopanti.

Le nove persone, la cui identità non è stata resa nota (tra i fermati c’erano comunque anche Attilio Giorgi, all’epoca collaboratore di Marcialis, gli allenatori francesi Ludovic Rovisse e Valentin Devillars e un paio di veterinarie italiane), in attesa del processo sono adesso “sotto controllo giudiziario”. In base alle richieste del p.m., ad alcune è stato intanto vietato di esercitare nel frattempo la professione di allenatore o di veterinario di cavalli da corsa. Inoltre per il principale accusato (neppure questo indicato esplicitamente dalla Procura) c’è l’obbligo di versare una cauzione di 100.000 euro, a garanzia del pagamento di ammende e/o danni e interessi eventuali.

Marcialis è stato oggetto di diversi provvedimenti disciplinari da parte di France Galop per doping, trattamenti veterinari in tempi e modi non consentiti e un paio di casi di “prestanome” che hanno coinvolto altri allenatori. È stato sospeso con l’inizio dell’anno nuovo fino a tutto giugno, per la prima vicenda di “prestanome”, ma con le successive squalifiche (per le quali tuttavia può ancora presentare appello) dovrebbe restare fermo fino al 5 aprile 2025 per un totale di 4 anni e 3 mesi. Da notare che nel dispositivo del p.m. si fa riferimento a 31 corse che però sono quindi in numero ben maggiore rispetto a quelle finora oggetto dei provvedimenti disciplinari presi da France Galop a carico dei cavalli allenati da Marcialis.


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