Squalifica a Malagò, la Fin fa ricorso al Tar

La Federnuto contesta l'annullamento della squalifica di 16 mesi nei confronti del presidente del Coni deciso dal Collegio di Garanzia dello Sport
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ROMA - La Federnuoto va al Tar. Motivo: l’anamento della squalifica inflitta a Malagò deciso dal Collegio di Garanzia dello Sport. La Fin aveva squalificato Malagò, presidente del Coni ma anche tesserato Federnuoto come presidente dell'Aniene, per dichiarazioni ritenute lesive nei confronti della federazione e del presidente Barelli. «La vicenda - riporta un estratto del comunicato della Federnuoto del settembre scorso - si riferisce alle dichiarazioni del presidente Giovanni Malagò rese in Giunta Coni, e successivamente verbalizzate e sottoscritte, con cui imputava alla Fin una "doppia fatturazione" sulla base della quale si sarebbe perfezionata una truffa aggravata a danno della Coni Servizi S. p. a.». Risultato: 16 mesi di squalifica, poi ridotti a otto e infine l’anamento del Collegio di Garanzia. Ora il ricorso al Tar contro la decisione del Collegio. Per questa stessa ipotetica doppia fatturazione che riguarda la ristrutturazione della piscina del Foro italico, le due «parti» sono in attesa proprio in questi giorni della decisione del Gip che ha tre strade: archiviare, chiedere un ulteriore supplemento di indagini, obbligare il pm (che ha già chiesto l’archiviazione) a formulare il capo di imputazione nei confronti di Barelli.


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