Guerin Sportivo, De Laurentiis: «Federica Pellegrini come non l'avete mai letta (e vista)»

La nuotatrice azzurra si confessa a Paolo De Laurentiis in un'intervista esclusiva al nuovo Guerino: le prossime Olimpiadi, la possibilità di portare la bandiera italiana, il futuro fuori dalla piscina. Tutto sulla ventisettenne di Mirano
Nuoto, Federica Pellegrini si racconta al Guerin Sportivo
Paolo De Laurentiis
3 min

ROMA - «Se provi a entrare nella mia vita, devi chiedere il permesso». Benvenuti nel mondo di Federica Pellegrini, 28 anni da compiere il 5 agosto, giorno dell'inaugurazione delle Olimpiadi di Rio. Coincidenze, forse.

Segno zodiacale, Leone. Anzi, Leonessa. Cita la canzone di Ligabue (Questa è la mia vita) quando parla di sé. Tosta, schietta, mai banale, semplicemente vera. Prendere o lasciare. Sempre in prima pagina, da quando (era il 2004) ribalta il mondo suo e delle piscine vincendo l'argento olimpico a 16 anni e 12 giorni («Ero bambuina, vedevo gli spot delle Olimpiadi in tv, a mio padre sarebbe bastato - chissà quando - vedermi lì. Dopo due mesi sono tornato con la medaglia...»). Si è fatta donna, ha macinato chilometri in acqua, i 200 stile libero sono diventati il suo marchio di fabrrica. Il record del mondo è ancora suo. Ha vinto (molto) e perso (raramente). Sempre mettendonci la faccia.

Ecco un estratto della lunga intervista che potrete trovare sul numero del rinnovato e nuovo numero del Guerin Sportivo da oggi, 10 marzo, in edicola

Forse c'entra qualcosa anche l'amore.. Il rapporto stabile con Filippo Magnini, un altro grande delle piscine, compagni di vita e di allenamenti.
«Filippo e io ci compensiamo, abbiamo conquistato il nostro equilibrio e questo ci aiuta anche come atleti»

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Se fosse proprio Federica Pellegrini a ricevere la bandiera italiana dalle mani del presidente Mattarella...
«Sarebbe un onore di cui andrei propfondissimamente (dice proprio così, ndr) fiera».
 

Intanto si avvicina la quarta Olimpiade. Fatta di gare e anche di attesa. Da capitana, le piace fare gruppo. Meglio se senza tecnologia: i giochi da tavolo in valigia sono una costante (Taboo è uno dei più gettonati). Coinvolgere i più giovani in attività che non prevedano uno smartphone è una cosa più complicata di quanto possa sembrare.
«I giochi da tavolo mi piacciono molto, così come un buon libro. Non sono tecnho-victim, so stare senza tecnologia...Più in generale, sto riflettendo molto su come e se utilizzare Twitter e Instagram alla vigilia di un impegno così particolare come le Olimpiadi».

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Andrai a Rio per...
«Divertirmi. Ma non vi dico cosa è realmente divertente per me in un'Olimpiade...»


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