Baby Galossi vola in finale: «Ora portatemi a Trigoria»

Romano e romanista, 16 anni, è entrato con il quarto tempo nella finale europea degli 800 stile libero subito dietro Paltrinieri: «Se incontro Totti posso anche ritirarmi subito»
Baby Galossi vola in finale: «Ora portatemi a Trigoria»© staccioli/dbm
di Paolo de Laurentiis
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Ieri l’argento con la staffetta 4x200, oggi il quarto tempo nelle batterie degli 800 stile libero (la finale domani), subito dietro sua maestà Gregorio Paltrinieri. L’universo di Lorenzo Galossi, classe 2006, baby prodigio del nuoto italiano, è sempre più azzurro ma resta giallorosso: «Visto? Ne stiamo prendendo un altro»,  commenta subito dopo aver centrato la finale europea. Dove “Stiamo” è chiaramente riferito a “noi della Roma” e agli acquisti di mercato, perché la fede calcistica è fatta di appartenenza. Un talento infinito, la battuta pronta, l’energia dei sedici anni: andrebbe conservato così com’è, tanto forte quanto spontaneo. «Il mio allenatore - Christian Minotti, lo stesso di Simona Quadarella, ndr - mi ha detto che se avessi centrato la finale europea mi avrebbe portato a Trigoria. Quando andiamo?». Giocatori preferiti, uno: «Se incontro il capitano posso pure smettere di nuotare». Conta poco che il capitano sia un ex ormai da qualche anno e che lui - Galossi - abbia appena cominciato a gareggiare sul serio. «Sono un tipo un po’ appariscente, lo ammetto. Gli orecchini? A casa non piacciono, sono vistosi lo so. Come quelli di Maradona? Eh ma i suoi erano veri…».

Il campionato di calcio che comincia resta una bella tentazione: «In realtà volevo andare l’altro giorno all'Olimpico alla presentazione di Dybala. Diciamo che me l’hanno sconsigliato. Sto provando a prendere i biglietti per Roma-Napoli che si giocherà a ottobre». Cresciuto a Mentana, da quest’anno si è trasferito alla foresteria dell’Aniene, società per cui è tesserato. «Mi alleno con Simona (Quadarella, ndr) e ogni tanto la faccio arrabbiare. L’altro giorno le ho detto che non mi avrebbe mai battuto, forse se l’è presa». Il progetto a lunga scadenza è abbastanza chiaro: «Parigi 2024 me la sono messa in testa da un po’». Intanto ha già incassato una medaglia d’argento europea con la staffetta. E qui dimostra, esuberanza a parte, di essere molto intelligente: «Non è stato merito mio perché avevo nuotato meglio nelle batterie. In finale sono stati straordinari i miei compagni». Domani nuoterà la finale degli 800: «Non so cosa potrà succedere. Come se mi chiedessero se la Roma vincerà lo scudetto: impossibile dirlo prima». Roma e la Roma sono il suo mantra: «Mi volevo tatuare un gladiatore con il Colosseo, qui sul braccio, bello grande. Ma qualcuno a casa è contrario… Dovrò aspettare». Intanto portatelo a Trigoria.


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