Nuova era Paltrinieri: è in modalità risparmio

Il coach Antonelli: «Sta andando verso i 30 anni, quindi riduciamo i chilometri cercando l’efficienza»
Nuova era Paltrinieri: è in modalità risparmio© LaPresse
Paolo De Laurentiis
4 min

ROMA - «Annacce vicino conta solo a bocce». A Gregorio Paltrinieri l’ironia non manca dopo i due pass per il Mondiale di Fukuoka solo sfiorati e non centrati. Conta relativamente - almeno per lui - che sia tornato da Riccione con il quarto tempo mondiale negli 800 stile libero e il quinto nei 1.500. Così come conta relativamente che il d.t. Butini lo consideri d’ufficio già in Giappone («Il nostro capitano ci sarà»). Il punto - piuttosto - è capire quale Paltrinieri vedremo da qui a Parigi, quando lui avrà 30 anni e mille battaglie nelle braccia, al contrario dei rivali vecchi (Romanchuk, Wellbrock, Fink, sempre loro) e nuovi, come l’irlandese Wiffen, 21 anni, sceso sotto il muro dei 15’ nei 1.500 solo nel 2021 e già a 14’34” la settimana scorsa, giusto per rendere l’idea di come gli avversari possano spuntare come funghi.

Gestione

Allora meglio affidarsi a Fabrizio Antonelli, che lo allena ormai da tre anni. I due sono sempre più in simbiosi, Greg si fida ciecamente e la sensazione è che tutti e due sappiano che da qui a Parigi si andrà verso terreni inesplorati che possono comunque essere ricchi di soddisfazioni. «Inutile spremere Greg in questo momento. Non l’avrei fatto a prescindere e a maggior ragione dopo il percorso piuttosto accidentato che ci ha portato a Riccione a causa di qualche malanno di stagione». Il sentiero è quello della gestione delle energie: «Andiamo verso i 30 anni e penso che in questo momento sia corretto rinunciare a qualcosa dal punto di vista fisiologico per lavorare in altre aree». Tradotto: meno chilometri in allenamento. «Con me non è mai arrivato a 95-100 chilometri settimanali. Abbiamo avuto picchi di 80-85 in determinati periodi dell’anno». In questo momento neanche quelli: «Siamo intorno ai 70 su nove sedute». Distribuiti in una settimana vuol dire tre allenamenti singoli e tre doppi alla settimana. Quasi da nuotatore “normale”, ma non vuol dire che Greg si stia allenando poco: «L’idea è quella di migliorare l’efficienza della bracciata, anche uno zero virgola riportato su un 1.500 fa una grande differenza». Quindi meno bracciate, meno consumo energetico, a patto che ogni singola bracciata “renda” di più rispetto al passato. Qualcosa comunque si è già visto: «Non è da ieri che stiamo curando questo aspetto. Quando l’anno scorso ha vinto i 1.500 al Mondiale di Budapest (14’32”80, record europeo) aveva già tolto una trentina di bracciate rispetto al passato». Sembra un’inezia ma non è così: «In quell’occasione sono state 1.220. E’ come se avesse nuotato - e faticato - per una vasca in meno rispetto al solito».

Acceleratore

L’esperimento è stato riproposto nei giorni scorsi a Riccione, sia pure su livelli molto diversi (14’49” non è uno standard da Paltrinieri, anche se è attualmente il quinto tempo stagionale dell’anno) e anche in questo caso è riuscito: «Non ho ancora fatto un’analisi approfondita - spiega Antonelli - ma la nuotata è migliorata ulteriormente, fatte le dovute proporzioni con un’andatura relativamente tranquilla soprattutto nella prima parte di gara». Ora si procederà ancora in questa direzione ma non solo: «Fosse una macchina, direi che stiamo ottimizzando i consumi. Ora il suo motore consuma sicuramente meno». E poi? «Dovrà produrre di più quando spingeremo sull’acceleratore». Quindi tornare a una frequenza di bracciata superiore senza perdere però l’efficienza: «Si tratta di bilanciare le due cose. Con un atleta maturo come lui è necessario limare qualsiasi dettaglio per arrivare al 100% solo quando è necessario». Il rapporto di grande fiducia fa il resto: «Condividere il percorso penso che sia il minimo, non stiamo parlando di un ragazzo che fai allenare a testa bassa. Stiamo parlando di un uomo che vuole sempre sapere cosa sta facendo e perché».


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