Novella Calligaris sfida lo Stretto di Messina: “Temo le correnti”

Una vita di sfide, l’ennesima domani per i 50 anni dal titolo iridato conquistato negli 800  il 9 settembre del 1973 a Belgrado
Novella Calligaris sfida lo Stretto di Messina: “Temo le correnti”© ANSA
Franco Fava
6 min

Le sfide. Sono sempre state nel suo DNA. Come quella di tornare a nuotare dopo ben 49 anni dal suo precoce ritiro agonistico. È sempre stata, e continua a essere, una vita nel segno delle sfide. Da quando poco più che bambina si batteva in piscina contro le valchirie della famigerata DDR (fino al 1989 la Germania Est, allora patria del doping di Stato) nei primissimi anni 70 con la grinta e l’impertinenza da adulta, fino a cogliere le prime medaglie olimpiche nella storia del nuoto azzurro ai Giochi di Monaco di Baviera ‘72 con l’argento nei 400 sl e i bronzi nei 400 misti e negli 800 sl, cui fece seguire l’anno dopo l’impresa del record del mondo proprio sugli 800 sl nella rassegna iridata di Belgrado. Ancora oggi, a 68 anni, e mezzo secolo dopo una vita sempre con il piede sull’acceleratore, Novella Calligaris continua a ricercare sfide sempre più ardite. Con un ricco passato da pioniera dello sport azzurro al femminile, cui si sono susseguite turbolenze famigliari, raid avventurosi nel deserto, un’intensa attività giornalistica (tuttora è apprezzata collaboratrice di RaiNews 24) e ruoli dirigenziali (da due anni è, prima donna, presidente dell’Anaoai, l’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia), l’ex regina del nuoto affronta domani l’ennesima sfida: la traversata dello Stretto di Messina. L’impresa, dai molteplici significati e dal suggestivo motto “Annulliamo Le Distanze”, coincide con i 50 anni dal titolo iridato conquistato a suon di record del mondo con 8'52”97 negli 800 il 9 settembre 1973 nella capitale dell’ex Jugoslavia.

Domani attraverserà lo stretto di Messina: perché ora?

«Volevo uscire dai canoni di una celebrazione, in cui tutti si annoiano, per i 50 anni dal mio record. Così ho pensato con il mio compagno (Renzo Musumeci Greco, illustre presidente della omonima Accademia d’Armi e discendente dei grandi campioni della scherma italiana) e gli ex azzurri affiliati alla nostra Associazione di andare oltre una semplice festa».

E qual è il messaggio che vuole lanciare?

«La manifestazione “Annulliamo le Distanze”, vuole dare un ulteriore messaggio di come lo sport sia un potente mezzo di integrazione che unisce nelle diversità, geografica, culturale, di razza, religione, di abilità e anche generazionale dal momento che sarò accompagnata nella traversata da ex azzurri di tutte le età, dai 18 a 68 anni, i miei. Ma non c’è solo questo».

Cos’altro?

«Così come abbiamo fatto mesi fa con la maxi staffetta Cortina-Milano, cui hanno partecipato circa 600 ex atleti e olimpionici, la traversata si inserisce nelle celebrazioni dei 75 anni della nostra Associazione (Anaoai)».

Lei è stata il simbolo del nuoto italiano quando Federica Pellegrini doveva ancora nascere e raramente le distanze superavano gli 800 metri, soprattutto per le donne.

«La distanza fu introdotta ai Giochi di Tokyo 1968, per non parlare dei 1500 che hanno fatto l’esordio solo all’ultima Olimpiade. Magari ci fosse stata la possibilità ai miei tempi di gareggiare come oggi anche in acque libere e su distanze ancora più lunghe».

In che senso?

«Vede, per questa impresa ho iniziato a prepararmi da marzo. Per i primi consigli mi sono rivolta al top, a Fabrizio Antonelli, coach di Greg Paltrinieri. Da quando mi ha visto sbracciare in mare aperto sa cosa mi ha detto?».

No, cosa le ha detto?

«Novella, se alla tua epoca ci fossero state gare in mare non ce ne sarebbe stato per nessuna perché hai una grande capacità di interpretare l'onda...».

Ma è vero che lei è tornata a nuotare dopo ben 49 anni?

«Sì, nel senso che ho sempre fatto i bagni. Ma nuotare nel senso stretto del termine non l’ho più fatto dal 1974, quando mi sono ritirata che non avevo ancora 20 anni. Tanto meno sono andata in piscina in quest’ultimo mezzo secolo. Sono stata costretta solo qualche settimana fa per un problema fisico dovuto all’intensificarsi degli allenamenti in preparazione alla traversata».

Cosa le è successo?

«Ad agosto mi sono allenata a Ischia (località molto amata da Novella e Renzo), nel tratto tra Cartaroma e La Sgarrupata, dove le acque sono più tranquille, ma un giorno sono andata con il mare grosso e avevo una muta non adatta e mi sono presa una nevralgia al braccio. Ora va molto meglio, anche se poi negli ultimi giorni, a Messina, mi sono imbattuta in un branco di meduse che mi hanno provocato ustioni sul corpo».

Perché si è ritirata dall’agonismo così giovane?

«Sentivo la necessità di intraprendere nuove sfide».

Cosa teme di più domani?

«Le correnti. La distanza di circa 3,5 chilometri invece non mi fa paura, quando sono in acqua non vorrei uscirne più. Conto di percorrerla in un’ora e mezzo, un’ora e 40’ al massimo».

Chi l’accompagnerà nella nuotata?

«Un ventina di ex azzurri, ma potevano essere di più non ci fosse stata concomitante la storica maratona del mare Capri-Napoli».

Non le dà fastidio che la sua traversata possa essere associata a una ricerca di visibilità, come lo fu per Beppe Grippo anni fa?

«Visibilità io? Semmai sono gli ex azzurri e olimpionici che hanno bisogno di far conoscere le numerose iniziative che normalmente si svolgono in ogni regione. Eppoi sul fatto che Grillo abbia per davvero completato la traversata ci sono tuttora forti dubbi».

Si è tornati a parlare tanto del Ponte sullo Stretto, intanto il fascino della traversata a nuoto è sempre lì, intatto, nell’immaginario collettivo.

«Il mio desiderio è continuare a costruire un altro genere di ponte, interculturale e intergenerazionale attraverso una sfida sportiva. In questo il mio spirito agonistico è rimasto quello di quando a 13 anni vinsi il primo titolo italiano. Ero uno scricciolo ma mi sentivo già una gigante nell'animo».

Si aspetta che siano in tanti a tifare per lei e i suoi compagni di ventura?

«Intanto ci saranno, oltre a Renzo che mi seguirà in gommone, anche mio figlio Luca, mia nuora e i due nipotini. Tanto mi basta».


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