Fernando Belasteguin: “Il padel è lo sport del futuro”

Il numero uno al mondo per 16 anni: "Manca solo un po’ di tempo e la sua crescita sarà completa"
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Per 16 anni il numero 1 al mondo e ritenuto da tutti gli addetti ai lavori il più forte giocatore di padel mai esistito in questo sport. Il 2024 sarà l’ultimo ballo per Fernando Belasteguin, che incontriamo in esclusiva durante un evento Wilson di sabato scorso svolto al Cisalfa Sport di Piazza Marconi a Roma.

Bela, a fine 2024 chiuderà una carriera straordinaria e ricca di successi. Quali sono le sue sensazioni in questo momento e quali sono i suoi migliori ricordi?

«Sì, è l'ultimo anno della mia carriera. Avrei voluto iniziarlo meglio perché mi sono portato dietro un infortunio al gomito dalla fine del 2023 e ora ho un infortunio al polpaccio. L'inizio della stagione non è stato molto buono perché fisicamente non riesco a trovare la forma giusta, non sono riuscito ad allenarmi bene. Ma io guardo sempre le cose in modo positivo, questo infortunio mi permetterà di godermi gli ultimi tornei dell'anno nel miglior modo possibile. Ora voglio guarire e poter finire l'anno come voglio, cioè competendo sul campo. Non è ancora il momento di parlare di ri- cordi, quando arriverò alla fine dell'anno mi guarderò indietro e allora potrò scegliere, perché forse il meglio della mia carriera deve ancora venire».

Ha già in mente dei progetti per il futuro, una volta terminata la carriera?

«Ho due progetti molto belli ed entusiasmanti, come il franchising Wilson Bela all'interno di Wilson, che mi ha dato la possibilità di lavorare insieme a questo brand per sviluppare la mia linea di padel. E poi anche i club Bela Padel Center: ne abbiamo uno ad Alicante, che abbiamo realizzato come test per vedere come funzionava il marchio e la nostra filosofia di vedere lo sport, e abbiamo iniziato a costruire ora, in aprile, il Bela Padel Center a Barcellona che speriamo sia pronto per la fine dell'anno. Quando finirò la mia carriera professionale, lavorerò a tempo pieno per il Wilson Bela e il Bela Padel Center. Il mio sogno sarebbe quello di avere in 10 anni una catena di Bela Padel Center in tutto il mondo, dove si insegna la mia filosofia sportiva e i miei valori attraverso lo sport».

Dall’alto della sua esperienza, quali consigli darebbe a chi inizia ora a giocare a padel?

«Credo che, sia che si tratti di un giocatore amatoriale di sesta categoria o di un giocatore professionista, se ci si diverte su un campo da padel bisogna fare tutto il possibile per farlo il maggior numero di volte. Il padel è uno sport in cui ci si può divertire fin dal primo giorno ed è per questo che è uno sport così bello. Non sono uno che dà consigli perché l'unica cosa che chiedo alle persone è che se trovano nel padel il loro svago, il loro hobby, dovrebbero fare tutto il possibile a livello fisico con lo stretching prima e dopo ogni partita per potersi divertire fin dal primo giorno. È uno sport molto sociale, familiare, che può essere praticato da ragazzi e ragazze di tutte le età, dai più giovani ai più anziani, e per divertirsi non ha bisogno di alcuna condizione fisica o tecnica».

Il padel negli ultimi anni si è evoluto tantissimo, arrivando quest’anno al circuito unificato del Premier Padel. Come vede il futuro di questo sport?

«Per me il padel è lo sport del futuro. L'unica cosa che manca è il tempo. L'Olimpiade è un sogno concreto. Penso che per far sì che il padel ci arrivi, bisogna prima avere uno sport davvero solido, ben strutturato e che tutti lavorino nella stessa direzione. Questo aiuterà lo sport a crescere a livello mondiale e poi potremo accedere alle Olimpiadi».

Chi saranno i prossimi campioni di questo sport?

«Ora ci sono molti ragazzi giovani, sia spagnoli che argentini, che sono quelli che si trovano più in alto nel ranking, come ad esempio Libaak, Augsburger, Pablo Cardona e Pablo García. Penso che ci siano molti ragazzi di 18, 19, 20 anni, che stanno giocando molto bene, non sono il futuro ma sono già il presente del padel professionista».

Il padel è cresciuto in maniera esponenziale in Italia negli ultimi anni. Cosa ne pensa della crescita del movimento nel nostro Paese e quali sono le aspettative in vista dei prossimi Campionati Europei che si terranno proprio in Italia?

«Conosco il padel italiano in prima persona. Ho un ottimo rapporto con il Presidente della FIP Luigi Carraro, che mi racconta molte cose, e con la FITP, che sta lavorando molto bene. Non ho dubbi che nei prossimi anni sarà ai vertici del padel professionista, ma torno un po' a quello che dicevo a inizio intervista, bisogna dargli tempo. In Italia a livello professionistico si è cominciato a lavorare da poco, quindi è un processo e uno sviluppo molto lungo. Sono molto fiducioso nel lavoro che si sta facendo e con la giusta tranquillità si vedranno i risultati e anche dei top player in Italia».

Wilson Bela Pro

«La Wilson Bela Pro è una racchetta con molta stabilità in cui abbiamo cercato di dare controllo per i giocatori esperti e dotati di forza e che possano essere aggressivi quando giocano in campo – ha dichiarato Nacho Alonso, responsabile commerciale Emea Wilson –. Il settore si è evoluto soprattutto per quanto riguarda la potenza. Ci sono giocatori più giovani con più forza, che saltano di più, che hanno più potenza, quindi abbiamo bisogno di racchette da padel che diano controllo a tutta la potenza che i nuovi e giovani giocatori stanno dando a questo sport».

Cisalfa in prima linea con il padel 

Tra il padel e Cisalfa c'è un feeling unico e lo racconta anche Mauro Carosi, direttore acquisti Gruppo Cisalfa Sport Spa. «Per primi abbiamo creduto in questo sport, non a caso nel 2016 a Roma avevamo l’unico reparto padel dentro a un negozio di sport. Ero sicuro che avrebbe avuto successo, è uno sport divertente e lo conoscevo, avendo passato le vacanze in inverno ad Acapulco, dove vedevo campi pieni di gente e soprattutto da italiano ho notato che uomini e donne giocavano insieme. Questa è stata una delle fortune di questo gioco».

 

 


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