L'integrazione in meta: una squadra di migranti in C2

Deroga della FIR: Le Tre Rose potranno schierare 22 profughi che hanno chiesto asilo in Italia
L'integrazione in meta: una squadra di migranti in C2
Francesco Volpe
3 min

Una squadra costituita quasi interamente da migranti, che potrà disputare il campionato di serie C2 piemontese. E’ l’ultima novità del rugby italiano, da sempre impegnato nel sociale. Dopo l’esplosione della pratica nelle carceri, con tre squadre di detenuti - La Drola di Torino, Giallo Dozza di Bologna e i Bisonti di Frosinone - impegnati attualmente nella serie di base della nostra piramide ovale, ecco il via libera al progetto de Le Tre Rose, la squadra di Casale Monferrato che milita anch’essa in C2.

DEROGA - La FIR aveva già acconsentito a che il XV piemontese schierasse sei giovani rifugiati, che in termine strettamente tecnico equivalgono a sei stranieri, in attesa di asilo nel nostro Paese e con almeno sei mesi di permanenza sul suolo italiano. Ora, grazie a una deroga ad hoc concessa dal Consiglio Federale, Le Tre Rose potranno tesserare e schierare altri 16 rifugiati, di fatto potendo portare a referto ben 22 migranti in un campionato che prevede l’impiego di un solo straniero. La squadra ovviamente non potrà essere promossa in C1, ma la finalità dell’iniziativa è ben altra: utilizzare il rugby, sport socializzante per eccellenza, per aiutare questi ragazzi a inserirsi nel nostro Paese.

ESEMPIO - “Lavoriamo dall’anno scorso con giovani provenienti da Paesi e condizioni sociali difficili e a partire da questa stagione abbiamo deciso di aggregarli stabilmente alla nostra prima squadra - racconta Paolo Pensa, presidente de Le Tre Rose - La loro conoscenza del rugby è, in alcuni casi, ancora relativa ma quel che conta è la gioia nello scendere in campo e il senso di integrazione che trasmette loro l’indossare la maglia del club insieme ai compagni. Spero che, conosciuta la nostra storia, anche altri club scendano in campo al nostro fianco”.
“Questi giovani rifugiati, che si sono avvicinati di recente al nostro sport e che, in base ai regolamenti, non avrebbero potuto trovare spazio tutti assieme in lista-gara, potranno partecipare a un campionato nazionale e, con il supporto dei propri compagni, inseguire una meta che vale molto più di cinque punti: quella dell’integrazione” il commento del presidente federale Alfredo Gavazzi.

PRIMI PASSI - Il debutto de Le Tre Rose in versione multirazziale è già avvenuto prima di Natale, contro la capolista Acqui. Un pesante 7-85 casalingo. Ma già alla seconda uscita le cose sono migliorate: sconfitta per 0-37 a Novi Ligure. Dopo l'Epifania si riprende, con tanto entusiasmo e tanta esperienza in più.



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