Dal calcio al rugby, la metamorfosi dell'Olimpico

Dieci ore di lavoro dopo la fine di Roma-Empoli per ospitare Italia-Francia
Dal calcio al rugby, la metamorfosi dell'Olimpico
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ROMA - Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Anche a tempo di record. La metamorfosi del Foro Italico, dal calcio al rugby, avviene in meno di una notte. La squadra operativa di Sport e Salute S.p.A. è in entrata in scena al fischio finale di Roma-Empoli e ha lavorato fino alle prime luci dell’alba: circa 10 ore di lavoro ininterrotto per una riuscita eccellente. Il cambio look dello Stadio Olimpico è sorprendente: dal set della Serie A a quello del Sei Nazioni di rugby con Italia-Francia. Via reti, bandierine, aree di rigore e cerchio di centrocampo. Spazio alla palla ovale con le porte giganti a forma di H, le linee di meta e touche, giochi di luce e modiche all’impianto audio-video. Una trasformazione in piena regola, che ha coinvolto non solo l’impianto di gioco, ma tutto il Parco Sportivo del Foro Italico, sempre più polifunzionale, inclusivo ed ecosostenibile. La casa dello sport e degli sportivi, pronti a vivere, anche con il “terzo tempo”, un evento internazionale prima, durante e dopo nel Villaggio, allestito tra lo Stadio dei Marmi e via delle Olimpiadi.


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