Eurocross: Nadia Battocletti vince sempre. Mentre Yeman Crippa...

Ancora un'impresa della stella azzurra Nadia Battocletti che attacca nell'ultimo giro e stacca la britannica Keith: si conferma campionessa europea U23. Argento per la squadra femminile con Bado e Selva
Europei di cross Piemonte 2022-La Mandria Park: gli azzurri
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E chi la ferma? È impossibile, quando si corre sui prati d’Europa, figurarsi se si gareggia in casa. Nadia Battocletti è campionessa europea per la quarta volta consecutiva nel cross, stavolta davanti al pubblico italiano, pieno di gioia e d’orgoglio al Parco La Mandria di Venaria Reale (Torino). La reginetta azzurra è imprendibile agli Europei di cross di Piemonte 2022: medaglia d’oro nella categoria U23 con un attacco secco, deciso, nell’ultimo dei quattro giri, un’azione che lascia sul posto la britannica Megan Keith, compagna di viaggio, in tandem, sin dal secondo giro. Bronzo ancora alla Gran Bretagna con Alexandra Millard. L’Italia, oro uscente, conquista anche la medaglia d’argento con la squadra femminile, alle spalle delle britanniche: oltre a Nadia, merito di Aurora Bado (14ma), Giovanna Selva (16ma), Anna Arnaudo (19ma), Sara Nestola (20ma) e Ludovica Cavalli (30ma). Per Battocletti è la quarta vittoria di fila dopo i trionfi da under 20 a Tilburg 2018 e Lisbona 2019 e under 23 a Dublino 2021.

Le più forti sono tutte lì davanti. Nel primo giro (ognuno da circa 1430 metri) con Nadia Battocletti restano anche Arnaudo, Keith, Healy. Il primo break, la gara vera, inizia nella salita del secondo giro, sugli strappi più duri, dove si può fare selezione. Si accende così il duello tra campionesse europee: Battocletti vs Keith, ovvero le regine U23 e U20 della passata edizione, un’atleta del 2000 contro un talento del 2002. È un batti e ribatti che durerà fino al termine, con sorpassi e controsorpassi. Il sole ha ormai sciolto tutto il ghiaccio sui prati, la temperatura è tornata a superare lo zero e allora Nadia si toglie i guanti all’imbocco dell’ultimo giro: è il segnale che sta per sferrare l’attacco, che puntualmente arriva, nel tratto piano, prima dell’ultima scalata. Ormai è una passerella, è una regina che incanta Venaria Reale, ed è da sola nel suggestivo passaggio all’interno della Galleria delle Carrozze. I tifosi la osannano nel rettilineo conclusivo, lei lancia l’urlo più bello sul traguardo e poi disegna il ‘quattro’ con le dita, simbolo del suo dominio.

CRIPPA - La legge del più forte. Jakob Ingebrigtsen fa scatenare Yeman Crippa e il resto della concorrenza nella prima parte, poi prende le redini, con la consueta autorità, a suo agio anche sui saliscendi insidiosi di La Mandria Park, ribadendo che non ce n’è per nessuno quando corre il ‘vichingo’ agli Europei di cross: sei vittorie su sei. Il podio individuale sfugge di soli due secondi a Yeman: quelli che lo dividono dal bronzo che finisce al collo del belga Isaac Kimeli. L’Italia torna invece in zona medaglie grazie alla squadra: è argento con l’ottavo posto di Yohanes Chiappinelli e il tredicesimo di Osama Zoghlami, a un solo punto dalla Francia campionessa d’Europa (24 a 25), ed è inevitabile un pizzico di rammarico per l’assenza di Iliass Aouani causa positività al Covid. 

Il piano-gara è sostanzialmente rispettato: Yeman Crippa non aspetta nessuno, si mette in testa a tirare nel primo giro ‘lungo’ (da 1430 metri) mentre il norvegese Ingebrigtsen si tiene nascosto, in attesa di cominciare a mulinare. Nelle prime battute l’Italia è protagonista, ipotizza un forcing che possa scremare il gruppo: anche Yoghi Chiappinelli affianca Yeman e subito dopo si mostra in palla anche Zoghlami raggiungendo i due compagni in testa. Poi però, inesorabile, Jakob decide di irrompere dentro Piemonte 2022: nella discesa del secondo giro comincia a prendere confidenza con le posizioni di testa.

A metà gara restano in testa in otto, con Yeman e Yoghi nella banda principale, ma sempre all’inseguimento dei primissimi. Chi prova a farsi venire una buona idea è il britannico Emile Cairess, all’attacco nella salita del quarto giro, guadagnando anche qualche metro. È un fuoco di paglia, perché Ingebrigtsen è attentissimo, non lascia scappare nessuno, porta via con sé Cairess e Kimeli e poi li saluta definitivamente nella tratta finale in picchiata. l’imperatore è lui (29:33 sui 9572 metri), argento a Cairess (29:42), bronzo a Kimeli (29:45), Crippa è ad un passo ma non basta, è giù dal podio individuale. Gli altri azzurri Yohanes Chiappinelli (8°, 30:03), Osama Zoghlami (13°, 30:20), Neka Crippa (22°, 30:40), Pasquale Selvarolo (46°, 31:23). A squadre, l’Italia si riprende il podio a quattro anni dal bronzo di Tilburg: Francia 24, Italia 25, Spagna 36. 


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