Pietro Riva vola. E' quasi record italiano nella mezza maratona di Valencia

L’azzurro scende sotto l’ora con quasi un minuto di progresso, secondo italiano di sempre a soli 15 secondi dal record nazionale di Yeman Crippa e settimo europeo alltime: “Meglio del previsto”
Pietro Riva vola. E' quasi record italiano nella mezza maratona di Valencia© FIdal/Colombo
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VALENCIA - È il secondo italiano della storia a scendere sotto l’ora nella mezza maratona. Magnifica prestazione di Pietro Riva che firma il gran crono di 59:41 a Valencia per abbattere il record personale di quasi un minuto, con un super progresso rispetto al tempo di 1h00:30 ottenuto nella scorsa edizione. Si esalta il portacolori delle Fiamme Oro, capace di demolire il proprio limite e di avvicinare il primato nazionale sui 21,097 chilometri di Yeman Crippa, 59:26 nel febbraio del 2022 a Napoli, rimasto a soli quindici secondi. Per il 26enne cuneese di Alba, allenato a Rubiera dall’olimpionico Stefano Baldini, è il riscatto di una stagione frenata dall’infortunio che gli ha impedito di gareggiare durante l’estate, una lesione alla fascia plantare sinistra. Da qui riparte la crescita del piemontese, quinto nei 10.000 agli Europei di Monaco dell’anno scorso, che era rientrato con il promettente 1h01:06 di tre settimane fa ai Mondiali di Riga. Questi i suoi parziali: 13:58 (5 km), 28:13 (10 km), 42:18 (15 km) e 56:32 (20 km). Con grinta e determinazione, viaggia a lungo insieme allo spagnolo Carlos Mayo e al portoghese Samuel Barata che lo staccano nell’ultimo tratto realizzando i rispettivi primati nazionali in 59:39 e 59:40. Adesso l’azzurro è il settimo europeo di sempre, a meno di mezzo minuto dal record dello svizzero Julien Wanders (59:13 nel 2019).

RIVA: “ORA MI ESPRIMO AL MASSIMO” - “Mi aspettavo di andare forte - commenta Pietro Riva - e speravo di correre in meno di un’ora, ma forse non pensavo di poter scendere sotto quel muro di così tanto. Sono davvero contento anche per come ho gestito la gara, soprattutto tra il decimo e il quindicesimo chilometro dopo un avvio molto rapido, riuscendo spesso a tenere alto il ritmo nel gruppo in cui mi sono trovato. Alla fine ho stretto i denti, con in mente l’obiettivo da raggiungere. Se lo stop per infortunio mi ha fatto rinunciare alle gare estive, potrebbe avermi aiutato a riposare un po’ e quindi a riprendere la giusta condizione, dopo la scorsa stagione che era stata particolarmente lunga. Credo anche di aver cambiato atteggiamento negli allenamenti, che affronto in modo meno aggressivo e più parsimonioso, arrivando meno stanco alle gare e nelle ultime uscite mi sono espresso al massimo. Ora qualche giorno di vacanza, poi inizierò a lavorare per il 2024 puntando agli Europei di Roma, probabilmente sulla mezza maratona, e con il sogno di potermi qualificare per le Olimpiadi sui 10.000 metri. Ci sarà da costruire il ranking e da migliorare sulle distanze più brevi”.

KANDIE 57:40 - Sulle strade della città spagnola Riva taglia il traguardo al quindicesimo posto in una corsa velocissima. Quattro atleti chiudono in meno di 58 minuti con la vittoria del keniano Kibiwott Kandie in 57:40, quarto tempo di sempre e migliore prestazione dell’anno al mondo, mancando di appena nove secondi il record mondiale: è il suo terzo successo in tre partecipazioni a Valencia, dove con 57:32 stabilì il primato del mondo nel 2020, e il secondo consecutivo. Spettacolare la sfida risolta in volata con gli etiopi Yomif Kejelcha e Hagos Gebrhiwet, argento e oro sui 5 km nella recente rassegna iridata, alle sue spalle entrambi in 57:41 ma davanti al 57:50 dell’altro etiope Selemon Barega, campione olimpico dei 10.000 metri: sono i migliori crono di ogni epoca per i piazzamenti dalla seconda alla quarta posizione. Poi quinto il keniano Sabastian Sawe, fresco vincitore del titolo mondiale, con il personale di 58:29 in una mattinata con meteo ideale, temperatura intorno ai 12 gradi alla partenza e senza vento. Tripletta keniana al femminile con la vicecampionessa del mondo Margaret Chelimo Kipkemboi in 1h04:46 a precedere le connazionali Irine Cheptai (1h04:53) e Janet Chepngetich (1h05:15).


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