"Io e te sulla stessa pedana": un successo il talk sull'inclusione tra scherma olimpica e paralimpica a Viterbo

Il videosaluto di Bebe Vio, Daniele Garozzo e del presidente della Federscherma Paolo Azzi. Le testimonianze dei campioni paralimpici Edoardo Giordan, Leonardo Rigo e Julia Markowska, della campionessa olimpica Irene Vecchi e dei maestri, il direttore tecnico delle Fiamme Oro Andrea Aquili e il ct della nazionale paralimpica Marco Ciari. Le parole del presidente del Comitato Regionale Scherma Fontana. Viterbo intitola la palestra a Santa Barbara al campione paralimpico Luigi Zonghi. La Sala Regia del Comune gremita, partecipe, attenta.
"Io e te sulla stessa pedana": un successo il talk sull'inclusione tra scherma olimpica e paralimpica a Viterbo
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Si è rivelato un successo l'incontro che la città di Viterbo ha ospitato lo scorso sabato 25 novembre presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori. “Io e te sulla stessa pedana” ha lanciato un messaggio inclusivo forte che è partito dalla scherma ma intende proseguire nel tempo ed aprirsi a tutti gli altri sport in carrozzina. Ne hanno parlato Federscherma, Fiamme Oro, tecnici, ct e tre nazionali paralimpici in pedana: Leonardo Rigo, Edoardo Giordan e Julia Markowska. E il pomeriggio è stato arricchito dai videomessaggi di Bebe Vio e Daniele Garozzo, la campionessa paralimpica e il campione olimpico di fioretto, oltre al saluto del presidente della Federazione Paolo Azzi, impegnato al congresso FIE in Egitto, e a quello del presidente delle Fiamme Oro Francesco Montini.

A fare gli onori di casa la sindaca Chiara Frontini che ha spiegato come «Viterbo voglia essere al centro dei messaggi di inclusività nello sport e nel sociale» e ha poi lasciato la parola all'assessore allo sport Emanuele Aronne, il quale oltre a lanciare il messaggio del convegno allargandolo al mondo sportivo nel suo complesso, ponendo Viterbo al centro di questo percorso, ha annunciato l'intitolazione della palestra nella zona di Santa Barbara all'oro paralimpico viterbese Luigi Zonghi, con grande commozione della moglie in sala. La consigliera Francesca Pietrangeli, delegata alle politiche giovanili, oltre a partecipare al coordinamento dell'evento con l'altra consigliera Maria Rita De Alexandris, ha moderato il pomeriggio viterbese nella cornice mozzafiato della Sala Regia. Di grande impatto le testimonianze prima di Andrea Aquili, direttore tecnico delle Fiamme Oro, poi di Marco Ciari, maestro anche lui con i colori del gruppo sportivo della Polizia di Stato e ct della Nazionale paralimpica di sciabola. E poi i tre campioni, tutti con una caratura umana e sportiva molto alta per le loro storie.

Il campione del mondo di fioretto cat. C a Terni, Leonardo Rigo, ha raccontato con la sua empatia l'amore per la scherma, molti anni dopo la disabilita occorsa in occasione del parto cesareo gemellare: «Non ero esattamente uno forte negli sport, anzi... Dopo tanto nuoto stando a guardare senza gareggiare, Daniele Lambertini, amico d'infanzia, mi ha avvicinato alla scherma ed eccomi qua. Guardo i miei amici qui e penso che loro potranno ambire ai Giochi di Parigi e io per la mia categoria, la C, no perché il regolamento non lo prevede. Con tutte le spiegazioni che mi sono state date è una cosa che comunque digerisco poco e spero cambi presto».

Edoardo Giordan, sciabolatore bronzo individuale e argento a squadre cat. A nel Mondiale a Terni, dopo la prima Olimpiade a Tokyo aspetta Parigi: la sua disabilità è stata frutto di una diagnosi sbagliata: «Risentimento verso qualcuno? No, pensate che io sono più felice oggi perché prima non è che stessi prendendo proprio una bella piega, ero un ragazzo piuttosto vivace. Ora la vita ma mi ha messo dentro un percorso che mi realizza e mi soddisfa. La spada? Sono biarma ma è la sciabola è l'arma che mi rappresenta perché dà corpo alla mia esuberanza».

Julia Anna Markowska è campionessa italiana di spada cat. B. Faceva atletica e ha sempre praticato sport, finché un ubriaco non l'ha investita mentre andava a scuola cambiandole la vita: «Essendo una sportiva passavo le giornate a chiedermi cosa poter fare, pensate che alla scherma sono arrivata quasi per esclusione. Il titolo l'ho vinto con la spada sì, ma se devo dirvi il sogno che cullo è quello di Julia sciabolatrice. Ci sto lavorando». Il direttore tecnico delle Fiamme Oro Andrea Aquili ha parlato dell'organizzazione del Gruppo Sportivo, dell'integrazione anche a livello di settori giovanili tra mondo olimpico e paralimpico: «La cosa più bella quando entro in una delle nostre palestre è la naturalezza con cui avvengono allenamenti e assalti misti, ragazze e ragazzi normodotati siedono in carrozzina con disinvoltura: è il segno che il messaggio di cui voglimo essere portatori arriva». Il ct Marco Ciari ha sottolineato «la potenza della parola atleta è quella che azzera ogni presunta distanza tra olimpici e paralimpici» e raccontato come «devo dire sinceramente che questo concetto io me lo porto dentro quando sono con loro. Non riesco a vedere differenze nel raggiungimento del obiettivi e nel come raggiungerli. E anche come arrabbiarmi quando sbagliano».

Anche il Presidente del Comitato regionale Federscherma Lazio, Claudio Fontana, è intervenuto per un indirizzo di saluto rivendicando «il ruolo pilota del nostro sport sa sempre sul piano dell'inclusività e l'indirizzo federale che è molto attento in questa direzione»: si è colto un fermento ed un ottimo afflato con l'amministrazione comunale e questo potrà far pensare a qualche sorpresa nella prossima primavera che l'assessore Aronne ha anche ventilato. «Stiamo già pensando a qualcosa, quando tutto sarà più chiaro ve lo diremo e sarà un'altra sorpresa». In sala anche il Maestro viterbese di scherma Federico Meli, che è tra l'altro cantautore e per Giordan ha scritto la canzone "Edoardo" con un video di grande impatto con lo sciabolatore in scena: personaggio poliedrico, ama la scherma e l'ha tenuta viva a Viterbo facendo un lavoro di nicchia che ora potrà magari espandersi. E tra i presenti anche il fisioterapista Maurizio Iaschi, già official con la nazionale a Tokyo.

Nell'occasione il capo ufficio stampa della Federazione Dario Cioffi ha brillantemente moderato le quattro chiacchiere sul libro "Le Leggende della scherma" scritto dal nostro Fabio Massimo Splendore ed edito da Diarkos, alla presenza dell'autore, che poi ha condotto il talk con tecnici e atleti, e della sciabolatrice olimpica Irene Vecchi, autrice della prefazione e reduce, il giorno prima, dal ritorno sul gradino più alto del podio (dove era abituata a stare) dopo la recentissima maternità: ha vinto la prova nazionale assoluti a Caorle, in Veneto. «Siamo parte di una federazione che con grande tempismo e lungimiranza, più di dieci anni fa ha creato un solo sistema tra mondo olimpico e paralimpico: siamo tutti dentro lo stesso identico contesto federale. E questo la dice lunga sull'importanza del messaggio che anche questo incontro di Viterbo vuole rilanciare. Complimenti a voi». Il logo della manifestazione, di grande impatto nel richiamo ai colori olimpici, è diventato una maglietta donata agli ospiti del talk. E tutti i presenti in sala hanno firmato un poster con il logo all'uscita per fissare un momento storico per la città. E un punto di partenza, tanto è che il motto con cui è terminato l'incontro campeggiava sulla screen e diceva: “Non è finita qui, vogliamo continuare"


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