La doppia vita di Vanessa: musicista da record, ma disastro sugli sci

La storia di Vanessa Mae Vanakorn Nicholson: dalla brillante carriera nella musica classica al flop sulle piste
La doppia vita di Vanessa: musicista da record, ma disastro sugli sci© Getty Images
Marco Cavalieri
5 min

ROMA - Se cercate un disco della violinista Vanessa Vanakorn, non troverete nulla. Se cercate Vanessa Mae al via di una gara di sci, il risultato sarà lo stesso. La cosa certa è che Vanessa Mae Vanakorn Nicholson, classe 1978, di cittadinanza thailandese, nata a Singapore ma cresciuta a Londra, nella vita ha due grandi passioni: la musica e lo sport. Ma mentre la prima le ha dato fama, successo e soprattutto ricchezza, la carriera sportiva le ha portato solo risultati modesti, accuse di brogli e squalifiche.

La musica è stata senza dubbio il suo primo amore. Figlia di un avvocato e di una pianista, a soli tre anni ha potuto mettere le mani sul pianoforte di famiglia ed a cinque ha avuto il suo primo violino. Grazie alle possibilità economiche dei genitori, nella City la piccola Vanessa ha potuto frequentare le scuole più prestigiose, tanto che sembrava avviata ad una brillante carriera di polistrumentista di classica.

Ma evidentemente, per la ragazza, ripetere meccanicamente le note che si susseguivano sugli spartiti - per quanto le riuscisse bene - non era cosa gratificante. Certo, la musica classica era tutta la sua vita e anni di studio e di sacrifici non potevano esser buttati via così. Ma Vanessa sognava qualcosa di più, qualcosa che non la facesse sentire solo una brava interprete.

Decise quindi di mettere in risalto la sua avvenenza e di “svecchiare” le composizioni classiche che aveva studiato nei prestigiosi ma ingessatissimi istituti londinesi. Così, da una parte lasciò nell'armadio i costosi vestiti coi quali si era esibita sino a quel momento, sposando un look decisamente più sexy ed aggressivo, dall'altra cominciò a contaminare le opere di Bach, Beethoven e Paganini con la musica elettronica (genere che potremmo definire "techno-classic"), sostituendo nel contempo i suoi preziosi violini con strumenti elettrici, sempre più estremi nelle forme.

Il suo primo disco pop, "The Violin player", pubblicato nel 1995 a soli 17 anni, fu un gran successo (prima in classifica in Austria, seconda in Australia e Nuova Zelanda e disco di platino in Finlandia) e le portò tour mondiali, fama e visibilità. Due anni più tardi, infatti, Janet Jackson la volle nel suo disco per un assolo di violino, mentre nel 1998 il grande produttore dei Beatles George Martin le affidò una rilettura di “Because” in un disco di cover dei Beatles, a fianco di artisti del calibro di Jeff Beck e Phil Collins.
I successi discografici proseguirono sino al 2004, quando uscì “Choreography”, al momento l'ultimo suo lavoro da studio, non tenendo conto di raccolte e best.
E già, poiché Vanessa Mae - diventata per tutti Vanessa Vanakorn - con il nome stava cambiando anche pelle, anzi ancora una volta abiti, passando dai sempre più corti e trasparenti completini rosso fuoco o total black alle calde e coloratissime tute da sci.
Già nel 2002 aveva provato a qualificarsi per le Olimpiadi invernali di Salt Lake City. Ma, evidentemente, la concomitanza con tour e registrazioni in studio non le avevano consentito di concentrarsi a sufficienza per centrare l'obiettivo.

Ci riprovò, dopo aver preso parte ad alcune gare internazionali, in occasione dei Giochi di Sochi. Stavolta si qualificò, seconda thailandese al mondo ad agguantare quel prestigioso traguardo.

Ma da quel momento cominciarono anche le sue sventure sportive. Innanzitutto la gara: un misero sessantasettesimo ed ultimo posto nella gara di slalom gigante, a più di 50” dalla vincitrice, Tina Maze. Un disastro. Inoltre, cinque mesi dopo, la Federazione internazionale dello Sci stabilì che i risultati grazie ai quali Vanessa era stata ammessa alle Olimpiadi erano stati truccati. Squalificata assieme ad alcuni dirigenti per quattro anni, lo scorso giugno l'atleta è stata riabilitata in appello dal Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna per mancanza di prove certe, anche se il modesto risultato ottenuto in pista è stato definitivamente cancellato dagli albi.

Le restano, però, i record ottenuti come musicista. Secondo il "Guinness dei Primati", è stata la più giovane solista (all'età di 13 anni ) ad aver registrato i concerti per violino di Tchaikovsky e Beethoven, nonché la più giovane studentessa (11 anni) a poter frequentare il prestigioso Royal College of Music. Il Preside l'aveva addirittuta definita "un vero enfant prodige, al livello di Mozart e Mendelssohn".

Un consiglio spassionato, Vanessa? Torna alla musica.

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