Sussidio di disoccupazione, la GIBA fa storia

L'associazione giocatori italiana lancia per prima un fondo di sostego per i giocatori professionisti senza contratto e in difficoltà economiche
Sussidio di disoccupazione, la GIBA fa storia
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ROMA - Prima in assoluto a spingersi così avanti tra le varie associazioni giocatori professionisti europee, la GIBA lancia il sussidio di disoccupazione per i cestisti italiani senza squadra. A partire dalla stagione 2015-2016 i giocatori in difficoltà avranno la possibilità di accedere ad un vero e proprio fondo di sostengno.

Si tratta di un progetto sperimentale, che prevede per ora solo un breve periodo di copertura per chi resta senza squadra, quindi senza stipendio Per accedervi, nei limiti del budget stanziato dall'associazione, serviranno ovviamente dei requisiti: iscrizione GIBA, più di 23 anni di età, aver giocato in Serie A, A2 Gold-Silver o Serie B nel 2013/14 e almeno 5 stagioni in campionati nazionali.

Il presidente GIBA Alessandro Marzoli (nella foto con il suo vice Mario Boni) lo annuncia con orgoglio. «Un disoccupato perde il suo status di lavoratore del basket, con tutto quel che ne consegue. Noi abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di nuovo nel panorama europeo, in coerenza con quanto stiamo portando avanti da due anni e mezzo. E' un’idea che viene dai giocatori, un progetto di solidarietà, il nostro modo per stare vicini prima di tutto ai più deboli e a chi è in difficoltà».

Il vicepresidente e volto più noto della GIBA Mario Boni, aggiunge: «Scopo della GIBA è la tutela degli interessi sportivi, professionali ed economici dei giocatori di basket italiani, in breve essere utile alla categoria. Questo progetto è innovativo, ce l'hanno chiesto gli stessi giocatori in attività che non hanno problemi di contratto, ma che hanno un pensiero per i loro colleghi meno fortunati. Quelli che magari hanno sempre lottato per guadagnare poco nelle serie minori ed ora si ritrovano senza un euro da parte e con una famiglia alle spalle. Non avete idea di quanti ce ne siano, di questi tempi».


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