Sponsor sulla maglia, anche l'NBA si arrende

Dal 2017, col nuovo accordo con la Nike, per la prima volta sulle maglie dei giocatori comparirà il marchio dell'azienda produttrice
Sponsor sulla maglia, anche l'NBA si arrende
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ROMA - La NBA apre definitivamente agli sponsor. I proprietari si sono riuniti e hanno accettato di inserire sulle divise una patch di 6 centimetri sulla spalla sinistra, in posizione opposta rispetto allo sponsor Nike, che diventerà partner tecnico della Lega. L'esperimento nell'ultimo All Star Game ha convinto i vertici della Lega, e la rivoluzione scatterà nel 2017. Ogni club potrà vendere il proprio spazio in autonomia, e ogni franchigia è convinta di poter incassare tra i 4 e i 6 milioni di dollari all'anno, all'interno di un programma che durerà tre stagioni e che a sua modo cambierà la storia della NBA.

STORIA - "E' un destino inevitabile per la nostra Lega" ha detto Adam Silver, commissioner NBA che ha ereditato da David Stern una Lega in salute e disposta a guardare al futuro. Dal 2009, infatti, la NBA valutava l'ipotesi dell'introduzione degli sponsor, che fin qui erano stati "confinati" alle maglie da gioco degli sport non di primo piano, come il calcio oppure in una Lega come la WNBA. E accanto al nuovo contratto tv da 25 miliardi di dollari, e dopo una stagione da record con 22 milioni di biglietti venduti per le partite, la NBA si prepara ad una nuova pioggia di dollari.

 


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