© Zabulon Laurent/ABACAROMA - Mancano orai mai poche ore a quella che è stata oramai la "Kobe Night". I Los Angeles Lakers, a margine della partita che giocheranno allo Staples Center contro i Golden State Warriors campioni in carica, ritireranno infatti entrambe le maglie - la numero 8 e la numero 24 - che il fuoriclasse nativo di Philadelphia ha indossato nei vent'anni che ha trascorso ai Lakers con cui ha vinto cinque anelli NBA segnando pià di 33.000 punti. Bryant ha rilasciato ai media americani una lunga intervista in cui ha ripercorso alcune tappe della sua sfavillante carriera - interamente legata ai colori gialloviola - e ha parlato del suo legame proprio con i suoi numeri di maglia: «Quando ho indossato la 8 per la prima volta è stato come piantare una sorta di bandierina. Dovevo dimostrare di poter stare in questa lega e di essere uno dei migliori. Avevo un turbinio di emozioni, aggressività ed energia. quando ho indossato la 24 invece ero già ad un livello superiore, ero cresciuto. Magari non avevo più la freschezza di quando ero giovane ma avevo una maggior maturità. Ero già sposato, erano nati i miei figli e non ero più uno degli elementi più giovani della squadra ma un veterano. Non posso dire che uno sia stato migliore dell'altro, fa solo parte di un processo di crescita».
STAGIONE DA RICORDARE - Kobe ha poi ricordato la stagione 2012-2013, quella in cui si ruppe il Tendine d'Achille pur riuscendo a fare ottime cose dal punto di vista personale grazie al duro lavoro: «Dovetti lavorare in maniera pazzesca per mostrare quel livello di pallacanestro. Sentivo di poter prevedere lo sviluppo delle azioni con grande anticipo. Mi sono divertito tantissimo anche se quella stagione mi ha quasi ucciso».