Oddi e l'avventura in Libia: «L'Atletico Ladispoli? Lascio una famiglia»

Il preparatore dei portieri va all'Al-Ahly Bengazi, club della Serie A libica: «Qui ho trovato tante brave persone, il presidente sta facendo tanto per il club»
Oddi e l'avventura in Libia: «L'Atletico Ladispoli? Lascio una famiglia»
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ROMA - Un pizzico di Atletico Ladispoli sbarca in Libia. Cesidio Oddi, preparatore dei portieri biancorosso, lascia infatti il club per unirsi allo staff dell'Al-Ahly Bengazi, club della Serie A libica, dove assieme a Giampaolo Montesano (coordinatore), Raffaele Palladino e Massimiliano Greco (allenatori) farà parte dello staff del settore giovanile. Oddi ci tiene però a salutare quella che per lui è stata più di una società di calcio: “Lascio un ambiente sano e felice. Per me l'Atletico Ladispoli è stato una vera e propria famiglia più che un club. Ho trovato tante brave persone, il presidente sta facendo tanto e, nel calcio di oggi, non è semplice”. Per Cesidio Oddi comincia così una nuova esperienza: “Parto per quella che è a tutti gli effetti un'avventura, qui il proprietario Khalid Mohamed vuole rilanciare l'ambiente e il movimento calcistico, partiamo con grande entusiasmo. Sappiamo che i problemi non mancheranno, come ad esempio la lingua e il rapportarsi con i ragazzi. Avremo un traduttore ma non sarà semplice, in fondo non basta tirar fuori un pallone ma sono sono sicuro che quando saremo lì sapremo adattarci al meglio”.

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IL RUOLO DEL PORTIERE - L'ultima battuta Cesidio Oddi la regala ai giovani portieri: “Portieri non si diventa, ci si nasce dentro. Giocatore lo diventi anche fuori dal campo, non basta allenarsi un paio di volte a settimana e questo è l'errore più grande che commettono tanti genitori. Per diventare il giocatore devi avere qualcosa in più dentro ed essere portiere 24 ore al giorno. Quello che ci tengo a dire però è che non tutti ce la fanno ma lo sport è importante comunque perchè serve per migliorare nella vita, aiutando anche a costruirsi come uomo e non solo come atleta”.


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