Empire, Alfredo Di Vasta: «Abolesci, squalifica troppo punitiva»

Il ds: «La società condanna quanto accaduto, ma la pena deve essere congrua»
Empire, Alfredo Di Vasta: «Abolesci, squalifica troppo punitiva»
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ROMA - La squalifica di Andrea Abolesci ha scosso l'ambiente Empire. Non tanto per la durezza della sanzione, 15 mesi, ma quanto perché il club biancoverde ha sempre tenuto al comportamento dei suoi iscritti, facendo del rispetto delle regole, dell'avversario e dell'arbitro i capisaldi della propria maniera di fare calcio. Adesso è tempo di analizzare quanto accaduto, senza giustificazioni, ma  cercando di rimediare ad una pena che potrebbe minare le certezze ed il futuro di un ragazzo che sa di aver sbagliato “La società ribadisce che il rispetto delle regole è fondamentale. Il rispetto degli avversari e dei direttori di gara è sacrosanto – afferma il direttore sportivo Alfredo Di Vasta – noi quanto accaduto lo stigmatizziamo e condanniamo. La punizione arrivata per quanto fatto dal ragazzo è estremamente pesante e c'è da dire che nella dinamica delle cose, per come sono state descritte ci sono delle piccole incongruenze. L'accaduto è grave, un ragazzo non deve mai comportarsi in quel modo. Un ragazzo deve capite che se nella società civile ci sono le istituzioni della scuola e della famiglia, nel calcio queste sono rappresentate dall'arbitro e va rispettato in tutto e per tutto al di là di qualsiasi errore possa commettere. Il rispetto delle persone vale sia in campo che nella vita. Questo è un concetto che Andrea Abolseci ha capito, ed è profondamente amareggiato già da prima della pubblicazione della squalifica. Ha chiesto scusa alla società e di seguito, anche se non può farlo di persona, ha chiesto scusa all'arbitro e ai compagni. La società comunque si riserva di attuare delle pratiche affinché il ragazzo paghi effettivamente per quello che ha commesso, perché nella descrizione ci sono delle cose che poi effettivamente non sono accadute. Credo che dovrebbe esserci un passo indietro rispetto a quanto comminato. La punizione è troppo esemplare. Così rovini un ragazzo per un gesto assolutamente sbagliato, ma non violento. Se fosse stato un gesto violento Andrea sarebbe stato subito escluso dalla nostra società. Ha compiuto una leggerezza. Questo sì. L'arbitro non ha perso l'orientamento, perché ha continuato ad arbitrare. Adesso dobbiamo essere noi a far capire a questo ragazzo quanto ha sbagliato, ma dall'altra parte bisogna venire incontro ad un ragazzo di 16 anni che viene punito oltremodo per quello che ha fatto. Deve essere punito, senza dubbio, ma soltanto per quel che è effettivamente successo”


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