Renzi: «Serve una riforma del sistema calcio»

Lunga intervista del presidente del Consiglio a RTL 102.5 con critiche feroci ai dirigenti del Palazzo. "Il calcio va restituito alle famiglie e con il Parlamento lavoreremo perché questo accada. Qualcuno si deve fare da parte perché certe situazioni non sono più accettabili". Da tifoso della Fiorentina, difficilmente farà il tifo per la Juventus il 6 giugno a Berlino. "Ma Allegri lo conosco e mi sta simpatico. Ci siamo scambiati diversi sms...".
Renzi: «Serve una riforma del sistema calcio»© ANSA
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Lunga intervista stamani del presidente del consiglio Matteo Renzi a RTL 102.5. Il premier ha parlato della situazione del calcio italiano ed è stato duro dopo i recenti scandali delle scommesse, i problemi con l'antitrust e le polemiche assortite per lo spostamento del derby. "Io sono disgustato - ha iniziato - perché il calcio è una passione ed anche un valore per il Paese all’estero, ora c’è la finale di Champions League della Juventus, come quando c’erano l’Inter e il Milan e anche il Ministro degli Esteri italiano stava invitando a Berlino i Ministri di almeno altri tre Paesi europei che sono tifosi della Juve. Il calcio è anche molto proiezione esterna, non è soltanto discussione in famiglia sul rigore o il fuorigioco, il calcio è proiezione internazionale dell’Italia e negli ultimi anni c’è sempre uno scandalo che ci lascia senza parole. Per me è arrivato il momento di cambiare totalmente passo, mi piacerebbe farlo con tutte le forze politiche, perché il calcio non è un settore in cui c’è un partito o l’ altro. Una volta passate le elezioni regionali chiederò a tutte le forze parlamentari di mettersi intorno a un tavolo su questo, però bisogna dire con chiarezza che alcuni personaggi del mondo del calcio devono ricevere un messaggio forte di stop. Non è immaginabile uno che ci siano strane relazioni tra le squadre di serie A, di B, di Lega Pro, le intercettazioni sulle scommesse, le frasi squallide rispetto ad alcune realtà come quelle del calcio femminile, non è possibile che andare allo stadio sia un’impresa, devi superare tre tornelli, ti svitano il tappo della bottiglia di plastica, ti tocca stare con l’acqua in mano, prendi tuo figlio, lo porti dentro, e poi vedi che nel settore accanto partono le bombe carta e pensi “ A me hanno controllato anche il tappo e questo lo hanno fatto entrare con le bombe carta?”. Bisogna avere il coraggio di un patto sul calcio che dica: il calcio è delle famiglie e non delle società di consulenza dei diritti televisivi, il calcio è delle famiglie e non di qualche Presidente che ha le mani in pasta su tutte le serie e che immagina di poter fare il bello e il cattivo tempo (riferimento a Lotito?, ndr). Lei non ha idea di quanto sia contento che dopo le polemiche di questo inverno (ancora di Lotito?, ndr) il Frosinone e il Carpi siano saliti di serie A, perché dicono “ah non dobbiamo far salire il Frosinone e il Carpi”, poi so che si sono chiariti e alcune di queste questioni sono state risolte. Ma come è possibile che continuiamo ad immaginare che sul calcio, il gioco più bello del mondo, ci siano le polemiche che abbiamo dovuto dar ascolto in questi giorni. E’ allucinante che la Lega Pro sia in queste condizioni, la discussione sia sempre soltanto sui diritti, io propongo un grande Patto sul calcio dove si possa ritornare a pensare gli stadi nelle città, dare degli incentivi per fare gli stadi nuovi, ma che siano stadi dove si fa con le famiglie ,senza tornelli, senza polizia, si va con le tifoserie accanto, su questo bisogna debellare quelle tifoserie che lavorano nella logica dello scontro. Vai a vedere una partita di basket nell’NBA e ti prendi una birra con i tifosi avversari, vai all’Allianz Arena, in uno stadio inglese, o al Bernabeu e puoi vivere tranquillamente un’esperienza di soddisfazione, di gioia, ci sono gli spazi per le famiglie. Ora basta che personaggi di discutibile approccio governino il calcio a tutti i livelli, io faccio un appello alla Federazione, alla Lega, al Coni, ora basta, facciamo pulito il calcio italiano una volta per tutte e restituiamolo alle famiglie. Facciamo passare le elezioni, poi con tutti i partiti facciamo un lavoro serio, un patto per il calcio, restituiamolo alle famiglie e togliamolo ai professionisti della polemica. Vai all’estero e ti prendono in giro su questa cosa, sembra che il calcio sia un insieme di scommettitori e di diritti televisivi, e poi gli stadi sono vuoti, ma domandiamoci perché. Ma per un bambino, hai un figlio che gioca a calcio, gli dice di crederci fino all’ultimo di crederci e poi vede quelli che si fanno le telefonate, i capitani delle squadre che si fanno gli autogol, vedono che tutto è un magna magna generale, sinceramente questo è inaccettabile".

 

Lei ha fatto riferimento a una macchina in cui c’è anche lo strapotere delle Tv.

"È  normale che le Tv abbiano interesse sul calcio, perché il calcio è bello, è normale che ci siano i diritti televisivi, è come vengono gestiti che presenta qualche dubbio e soprattutto io devo garantire per chi vuole mettere i soldi sui diritti televisivi la possibilità di investirci, però dobbiamo riportarci le famiglie allo stadio. Ma è possibile che andare allo stadio sia un’impresa? Guardi quanto spendiamo noi come Stato, e per la prima volta da quest’anno abbiamo cercato di trovare dei criteri diversi, per la Polizia. Le sembra giusto che un uomo di cinquant’anni debba stare nel battaglione allo stadio, tra i Carabinieri, in Polizia, e andare a fare ordine pubblico con i manganelli perché magari due tifoserie entrano in contatto. Ma che livello di inciviltà è? Riportiamo la gente allo stadio, facciamo pulito sui diritti televisivi, facciamo chiarezza sulle società, perché questa cosa della Lega Pro e dei contatti che ha anche con altri mondi del calcio è imbarazzante, smettiamo di utilizzare il calcio come la vetrina di personaggi in cerca d’autore e facciamo quello che fanno negli altri Paesi del mondo. La Spagna, la Germania, l’Inghilterra, la stessa Francia anche se in maniera meno forte, hanno fatto intorno al calcio un grande investimento educativo e territoriale, ed è bello. Penso il calcio sia un fattore educativo non banale, c’è tanta brava gente nel mondo del calcio, coinvolgiamole senza mettere un veto ai diritti televisivi, però diciamo anche cortesemente che abbiano il coraggio di essere trasparenti anche in questo tema".

 

Il 6 giugno dirà forza Juventus?

"Beh, lei capisce che per un tifoso della Fiorentina…ero lì a fare il tifo scatenato per la Fiorentina, siamo andati fuori noi, è andato fuori il Napoli…ma come ho detto saranno il Ministro degli Esteri e il Ministro dell’Interno, che sono due juventini purosangue, sia Gentiloni che Alfano, a rappresentare il Paese, anche se la partita con il Barcellona è dura. Questa sera poi c’è la finale di Coppa Italia, purtroppo in semifinale la Juventus ha eliminato una importante squadra della città più bella del mondo, la Fiorentina ,e quel tenace e cocciuto livornese che si chiama Massimiliano Allegri, mi ha mandato il giorno prima un messaggino. La Fiorentina aveva vinto all’andata a Torino, ero convinto che passasse la Fiorentina, e Allegri, che è un amico, mi scrive “Tanto passiamo noi”, io gli dico “Figurati!” e, porca miseria, ha avuto ragione lui, per cui onore al merito della cocciutaggine e della capacità e della qualità del mister Allegri, in bocca al lupo alla Juve, però mi permetta a rappresentarla, mi permetterete, mandiamo il Ministro degli Esteri e non il Presidente del Consiglio".


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