Universiadi, l'Italia sfida la Corea oggi in finale

Dopo aver eliminato Irlanda e Giappone ai quarti e in semifinale, gli azzurrini universitari trascinati dal napoletano Dezi affrontano alle 12 italiane per il titolo mondiale i padroni di casa imbattuti. La carica del Ct: «Ragazzi straordinari sinora. Serve un ultimo sforzo». Il messaggio del presidente della Lega Serie B (responsabile della spedizione azzurra): «La formazione personale e universitaria è coniugabile con i risultati sportivi. Da noi c'è tanto da fare, ma questa esperienza ci dimostra che è possibile».
Tullio Calzone
3 min
Insperata e costruita con tenacia, partita dopo partita, la finale di oggi
della XXXVIIIª edizione delle Universiadi contro i padroni di casa della
Corea del Sud, a Najau alle ore 19 locali (ore 12 italiane) è per l’Italia
di Massimo Piscedda davvero una grande opportunità. Non solo per i dubbi
della vigilia a causa della difficoltà ad allestire la rappresentativa
azzurra per la penuria di calciatori iscritti all’Università (s’è dovuto
rimediare in qualche caso all’ultimo istante), ma anche per la mancanza di
tempo reale per preparare la spedizione. Dezi e compagni, tuttavia, hanno
saputo dimostrare che anche in Serie B e Lega Pro, da cui provengono i
nostri azzurrini dell’Italia Universitaria, esistono valori tecnici e
umani su cui poter puntare anche in futuro per ricostruire qualcosa
d’importante dopo la delusione dell’Under 21 in Repubblica Ceca.

PISCEDDA CI CREDE. «Al di là del risultato bisogna davvero fare i
complimenti ai nostri ragazzi - sottolinea il selezionatore Massimo
Piscedda - Era tutt’altro che scontato raggiungere questa finale. Invece,
gara dopo gara, abbiamo costruito questo risultato in un girone peraltro
non facile con Corea, Canada e Cina Taipei. Ai quarti non era semplice
battere l’Irlanda e contro il Giappone la fortuna ci ha aiutati dopo una
gara di grande sacrificio. Adesso la finale con la Corea del Sud,
ovviamente, favoritissima perché Paese organizzatore delle  . Ma l’Italia
saprà battersi con orgoglio e determinazione», carica il selezionatore
azzurro, confermando il 4-3-3 con cui ha centrato la finale. L’ex laziale
farà affidamento ancora sul portiere Manfredini del Modena, sulla
duttilità Regoli, in evidenza la scorsa stagione nell’Avellino, su
Meccariello della Ternana, su Cappelletti e Morosini (decisivo ai quarti
con l’Irlanda), ma anche su Mora, Faragò, Masi, Savelloni. Cerrai, Biasci.
E, naturalmente, su Dezi, il talento del Napoli cresciuto nel Crotone e a
un passo dal Pescara.

LA GIOIA DI ABODI. L’approdo alla finale delle Universiadi ha reso
felicissimo, ovviamente, anche Andrea Abodi, il presidente della Lega
Serie B, per la prima volta orgogliosamente organizzatrice della missione
azzurra universitaria. Il manager capitolino sul tema della formazione dei
giovani calciatori ha insistito come un martello in questi ultimi anni
anche come deterrente a comportamenti devianti che hanno interessato e
purtroppo interessano il mondo del calcio tuttora. «Rispetto ad altri
Paesi possiamo e dobbiamo fare di più. Perché è dimostrato in maniera
inequivocabile che per far crescere i nostri ragazzi lo studio e in
particolare quello universitario, sia uno straordinario strumento per
abbattere i rischi di comportamenti sbagliati e contrari all’etica e alla
legalità. Inoltre come confermano i nostri azzurri in Corea i valori
morali si coniugano spesso anche con i risultati sportivi».
        In bocca al lupo, Italia!

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