Mancini: «Che bello il primo posto»

Il tecnico dell'Inter presente all'Expo ha parlato a margine dell'evento "Kid soccer match" e ha preferito non esaltarsi nonostante le tre vittorie ottenute nelle prime tre giornate.
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Roberto Mancini non si esalta, ma è felice per il primato in campionato. Presente a Expo per partecipare all'evento "Kid soccer match" organizzato alla padiglione della Kinder +Sport Ferrero, il tecnico nerazzurro ha sorriso di fronte ai giornalisti: "Sarei felice che quella di ieri fosse stata ultima giornata di campionato - ha iniziato Mancini - e, anche se non vi nascondo che il primo posto in classifica fa piacere, non cambia niente: i nostri obiettivi rimangono gli stessi e dovremo cercare di raggiungerli grazie anche all'entusiasmo che la vittoria nel derby ci ha dato. Sono contento che Moratti e Thohir siano felici e, come loro, i tifosi. Anche lo scorso anno avevamo una squadra forte, ma quando si cambia ci vuole tempo per mettere le cose a posto. Adesso dovremo lavorare ancora molto, fare ambientare bene i nuovi".

TRANQUILLITA' - L'ex tecnico del Galatasaray, acclamato dalla gente dell'Expo, ha poi analizzato l'inizio di campionato della sua squadra: "I 9 punti conquistati nelle prime 3 giornate ci danno tranquillità e consapevolezza nei nostri mezzi. Non dobbiamo però dimenticare che ci saranno dei momenti difficili e dovremo essere bravi ad affrontarli. La Juventus in crisi? Ha perso due partite, ma lotterà per lo scudetto. Quanto a noi, non parliamo di scudetto e non tirate fuori che qui all'Inter ho già vinto perché il passato è passato e non conta. Noi sappiamo quello che dobbiamo fare ovvero lavorare per migliorare. Ci vorrà tempo". Finale sui nuovi: "Perisic esterno? E' appena arrivato e deve inserirsi, ma nel derby ha fatto bene. Melo? E' un grande giocatore. Non è al 100% della forma, ma ha un carattere molto forte e ci ha dato un grande aiuto come Guarin e tutti gli altri. La bocciatura di Ranocchia? Un giocatore deve fare di tutto per mettere in difficoltà il proprio allenatore. Andrea lo scorso anno si è preso colpe che non erano sue, ma è un bravo giocatore".


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