ROMA - Da una a dieci giornate di squalifica per offese e insulti di carattere discriminatorio per razza, etnia, religione o sesso, scovati grazie alla prova tv. E’ questa la sanzione allo studio della Federcalcio per la prossima stagione, dopo i casi Sarri-Mancini e De Rossi- Mandzukic. Il 21 gennaio scorso, il, giudice sportivo Tosel, sulla base della normativa vigente aveva comminato a Maurizio Sarri 2 giornate di squalifica da scontare nella prossima Coppa Italia (da scontare nella prossima Coppa Italia) e una multa di 20 mila euro; ammenda di 5 mila euro, invece, per il tecnico interista Roberto Mancini. Motivazioni: "Al 47° del secondo tempo, Sarri ha rivolto all'allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti (insulti omofobi, ndr); infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale e dai collaboratori della Procura federale". Mancini era stato multato per il suo "atteggiamento intimidatorio nei confronti dell'allenatore della squadra avversaria che l'aveva insultato e l'espressione irriguardosa rivolta al Quarto ufficiale negli spogliatoi”.
De Rossi, invece, durante l’ultima Juventus-Roma, aveva detto a Mandzukic: "Muto, zingaro di ...”, ma non era stato punito perché il regolamento della prova tv in Italia prevede si possa intervenire solo in caso di fatti violenti (un pugno, una gomitata o altro) o bestemmia. Nel timore di perdere troppi giocatori, molti club si sono sempre opposti in passato all’estensione della prova tv anche per offese e insulti di carattere discriminatorio per razza, etnia, religione o sesso. Ma, dopo i casi Sarri-Mancini e De Rossi-Mandzukic, Tavecchio ha deciso di intervenire con misure drastiche. Sarà interessante verificare la reazione della Lega di A.