Alfano, cose turche. Ma non ci avevate detto che bastava svuotare le curve?

I disordini scatenati dagli ultrà del Galatasaray in Piazza del Popolo dimostrano ancora una volta che la violenza nel mondo del calcio non si sradica desertificando gli stadi
Alfano, cose turche. Ma non ci avevate detto che bastava svuotare le curve?© ANSA
Xavier Jacobelli
6 min

A Sua Eccellenza
on. Angelino Alfano,
Ministro degli Interni ROMA


Egregio Signor Ministro,
pur sapendola in tutt’altre faccende affaccendato fra unioni civili, prevenzione del terrorismo, emergenza profughi, eccetera eccetera, abbiamo la presunzione di affermare che non le sarà certo sfuggito l’inferno scatenato ieri pomeriggio a Roma, nella stupenda Piazza del Popolo e nell’altrettanto deliziosa Villa Borghese, offese da un battaglione di gentiluomini turchi, ultrà del Galatasaray armati di bombe carta, fumogeni e coltelli. Due feriti, due arresti, cinque daspo, cariche della polizia, sono il bilancio delle amene ore di incidenti. Ancora una volta scoppiati a Roma, ancora una volta a chilometri di distanza dallo stadio Olimpico. Il 18 febbraio 2015, i lanzichenecchi olandesi al seguito del Feyenoord hanno sfregiato la Barcaccia (GUARDA LE IMMAGINI) e risulta che il Comune di Roma non si sia manco costituito parte civile al processo di Rotterdam. Il 25 febbraio 2016 ecco l’orda turca in Piazza del Popolo, a 700 metri da Piazza di Spagna. Cogliendo fior da fiore dalla cronaca di Repubblica, si legge:

... Alle 15 è scoppiata la prima bomba carta. I turisti si sono allontanati - racconta, nel suo negozio di via del Babuino, il figlio dell’ottico di Papa Francesco, Luca Spiezia - e per 30-40 minuti la piazza è diventata loro. Hanno tirato diversi petardi. Ci siamo spaventati”. Il peggio è venuto dopo. "I turchi hanno bloccato il vialone del Muro Torto, il traffico impazzito - spiega Massimiliano Della Rasa, edicolante di piazzale Flaminio - e i tifosi hanno lanciato petardi sotto le auto in fila e tra i piedi degli scooteristi. Un petardo è stato tirato sul bus 61, mettendo ko il conducente e costringendole forze dell’ordine a deviare altre quattro linee dell’Atac”.

VIDEO, IL CAOS SCATENATO A ROMA DAI TURCHI

Abbiamo appreso che, tramite il Viminale, la Questura di Roma eleverà una “vibrata protesta" all’Uefa per non avere vietato la trasferta romana agli ultrà turchi, la cui pericolosità e i cui precedenti sono noti anche alla polizia di Marte. Come? Come? I barbari venuti da Istanbul fanno un casino d’inferno in Piazza del Popolo e la reazione italiana è una "vibrata protesta" all’Uefa? Eh? A parte il fatto che all’Uefa in questo momento non comanda nessuno, visto che Platini è stato squalificato per 6 anni e Infantino, il suo ex segretario, proprio oggi è stato eletto presidente della Fifa. A parte il fatto che in Turchia già si registrano scosse telluriche a causa dei brrrrrrr di paura degli ultrà del Galatasaray per la “vibrata protesta” italiana. A parte tutto questo, avremmo alcune domande da porle, Signor Ministro.

FOTO, LA BARCACCIA VITTIMA DEGLI HOOLIGANS OLANDESI

1) Noi non siamo esperti di ordine pubblico, ma così, a lume di naso, siamo portati a pensare che, magari, volendo proprio spaccarsi la schiena, se si fosse chiesto all’Uefa e alle autorità turche di impedire l’espatrio degli educati tifosi turchi, PRIMA e non DOPO Lazio-Galatasaray, forse qualche chances di prevenire gli incidenti ci sarebbe stata. O no?

2) Un anno fa, dopo "la vergogna dei tifosi olandesi" (cito testualmente le parole del portavoce dell’ambasciatore dei Paesi Bassi, Aart Heering), le cronache registrarono le dichiarazioni indignate di decine di politici, sottopancia, portaborse, quaquaraquà che si stracciavano le vesti contro l’oltraggio a Roma e all’Italia, promettendo solennemente che mai più la capitale sarebbe stata teatro di queste incursioni. Parole, parole, parole. Ma in tutto questo tempo, signor Ministro, dove caspita siete stati lei, i suoi collaboratori, i suoi sottoposti?

3) En passant, un anno fa, qualcuno ha pagato per la splendida gestione dell’ordine pubblico a Roma?

4) Eppure, da illustri rappresentanti dello Stato, signor Ministro, sono cinque mesi che ci viene assicurato come il problema della violenza legata al calcio nella capitale sia stato risolto con la segmentazione delle curve dell’Olimpico: lei è d’accordo, signor Ministro?

5) Adesso che l’Olimpico è stato desertificato, ma, a chilometri di distanza dall’Olimpico, bastano alcune centinaia di vandali made in Turchia per seminare il panico, terrorizzando abitanti e turisti, come la mettiamo signor Ministro?

6) Il 3 maggio 2014, a Roma, prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, il tifoso partenopeo Ciro Esposito venne ferito a morte e spirò dopo 50 giorni di straziante agonia. Anche allora si disse: mai più. Il 18 febbraio 2015, a Roma, l’assalto alla Barcaccia. Il 26 febbraio 2016, a Roma, gli incidenti in Piazza del Popolo. Fino a quando, signor Ministro?


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