ROMA - Se la China League One, la Serie B cinese, ha spesso più soldi (57 milioni di dollari) di loro maestà la Bundesliga e la Liga, il quadro è chiaro: come detto, scritto, urlato e paventato nelle ultime settimane, il calcio si sta spostando a Oriente. Con i suoi 337 milioni investiti la Chinese Super League ha messo una prima pietra sul calcio che verrà: Alex Teixeira, Jackson Martinez, Ramires, Guarin, Lavezzi e Gervinho sono i suoi ambasciatori. L'ultimo grido del calcio cinese era stato offrire 75 milioni a stagione a un certo Zlatan Ibrahimovic, follie.
INVESTIMENTO GLOBALE - In Cina si investe ovunque, non solo nel calcio. Soprattutto per dare un calcio alla grande crisi che si è fatta sentire anche da quelle parti: l'imprenditore Jianlin ha investito 50 milioni di euro in un progetto triennale di sviluppo dei settori giovanili federali del Paese; il fondo Fosun ha rilevato una quota di Gestifute, società di intermediazione fondata dal potentissimo procuratore portoghese Jorge Mendes (quello di Mourinho per intenderci).
CINA MUNDIAL? - La stessa Wanda ha chiuso un accordo come main sponsor della Fifa del neopresidente Gianni Infantino fino ai Mondiali del 2030, quando si giocheranno i Mondiali del Centenario. La Cina si candida, insomma, attraverso precisissime strategie di mercato. Nella Wanda Sports, poi, c'è Philippe Blatter, nipote di Sepp, un intreccio che sembra lineare: dopo le Olimpiadi estive di Pechino 2008 e invernali di Pechino 2022, alla Cina manca solo il Mondiale per completare la sua collezione di grandi eventi sportivi.