Lazio-Roma, il derby che non c'è: Gabrielli, Lotito e Pallotta, che fate?

Curve ancora in protesta contro le barriere, venduti scarsi novemila biglietti, si va verso la sfida con meno presenze della storia
Roma-Lazio 2-0, ai giallorossi il derby «senza tifosi»
Pasquale Campopiano
4 min

ROMA - C'era una volta il derby, a Roma. Quello che valeva una stagione, quello che "non abbiamo vinto niente ma almeno quello sì, quel derby è nostro"; quella partita che scaldava una città intera, la sfida che valeva tutto, almeno dentro il raccordo anulare. C'erano una volta canti, striscioni, sfottò, gol, corse sotto le curve, polemiche e magliette sfoggiate in segno di esultanza. C'erano i digiuni, "perchè l'ansia è già salita", le file ai botteghini, le lunghe notti passate a creare e spiarsi la coreografia che sarà. C'era una volta il derby, a Roma, che non c'è più.

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VIA DALLO STADIO - La Sud a Testaccio, la Nord in un luogo top secret, con ingresso su prenotazione e 1500 posti disponibili. Il cuore pulsante di Roma, il tifo biancoceleste e quello giallorosso, ancora una volta, domenica pomeriggio alle 15 all'Olimpico non ci saranno. Come all'andata, come in tutta questa complicata stagione, al di là dei risultati del campo.

La storia, la conoscete tutti: barriere divisorie di steward che invadono i luoghi sacri della tifoseria capitolina, l'inizio della protesta, il lungo tira e molla con il Prefetto Gabrielli, che, all'ultimo aggiornamento aveva auspicato: «Spero che i tifosi tornino allo stadio, soltanto così potremo capire se avranno i comportamenti giusti per eliminare le barriere». Della serie, fate il primo passo voi che poi vi seguiamo. La Nord e la Sud, quel passo, non hanno alcuna intenzione di farlo: piuttosto che andare e tifare, non vanno; piuttosto che esaltarsi o deprimersi, si censurano; piuttosto che affrontarsi, sportivamente, e sfottersi sul campo, si scelgono i posti dove andare a tifare. A pensare a quei derby dove per un gol di Di Canio o di Totti veniva giù l'Olimpico, vengono i brividi.

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PROTESTA CIVILE - La protesta, sia chiaro, sia dei laziali che dei romanisti, è civile. E' una scelta forte la loro, ma, condivisibile o meno, è una scelta. E così Lotito domenica pomeriggio si troverà a contare molti meno soldi di quelli che un derby farebbe entrare nelle casse di chiunque, a Roma.

I tagliandi venduti sono scarsi 8mila, che aggiunti ai 14mila abbonati biancocelesti fanno meno di 22mila spettatori. All'andata furono in 28mila, altro record negativo. Ma questo li batterebbe tutti: i laziali, tra l'altro, oltre a contestare le decisioni adottate dal Prefetto Gabrielli, non gradiscono nemmeno la gestione societaria del loro presidente, i "deserti" tra coppa e campionato lo hanno chiaramente detto.

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CONTENTI LORO - Sarà un derby fantasma, una partita che non c'è. Non sta a noi stabilire di chi è la colpa, comunichiamo un dato di fatto. Se poi Lotito, Pallotta e il Prefetto Gabrielli sono contenti, lo siano. A noi vedere un derby Lazio-Roma senza tifosi ci apparirà sempre come un quadro senza colori. E' tutto lì, sul tavolo: serve qualcuno che prenda iniziativa, e inizi a colorare.

CONTESTATI GABRIELLI E PALLOTTA


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