ROMA - C'era una volta il derby, a Roma. Quello che valeva una stagione, quello che "non abbiamo vinto niente ma almeno quello sì, quel derby è nostro"; quella partita che scaldava una città intera, la sfida che valeva tutto, almeno dentro il raccordo anulare. C'erano una volta canti, striscioni, sfottò, gol, corse sotto le curve, polemiche e magliette sfoggiate in segno di esultanza. C'erano i digiuni, "perchè l'ansia è già salita", le file ai botteghini, le lunghe notti passate a creare e spiarsi la coreografia che sarà. C'era una volta il derby, a Roma, che non c'è più.
VIA DALLO STADIO - La Sud a Testaccio, la Nord in un luogo top secret, con ingresso su prenotazione e 1500 posti disponibili. Il cuore pulsante di Roma, il tifo biancoceleste e quello giallorosso, ancora una volta, domenica pomeriggio alle 15 all'Olimpico non ci saranno. Come all'andata, come in tutta questa complicata stagione, al di là dei risultati del campo.
PROTESTA CIVILE - La protesta, sia chiaro, sia dei laziali che dei romanisti, è civile. E' una scelta forte la loro, ma, condivisibile o meno, è una scelta. E così Lotito domenica pomeriggio si troverà a contare molti meno soldi di quelli che un derby farebbe entrare nelle casse di chiunque, a Roma.
PREFETTO GABRIELLI, CLICCHI QUESTO VIDEO
CONTENTI LORO - Sarà un derby fantasma, una partita che non c'è. Non sta a noi stabilire di chi è la colpa, comunichiamo un dato di fatto. Se poi Lotito, Pallotta e il Prefetto Gabrielli sono contenti, lo siano. A noi vedere un derby Lazio-Roma senza tifosi ci apparirà sempre come un quadro senza colori. E' tutto lì, sul tavolo: serve qualcuno che prenda iniziativa, e inizi a colorare.