Rebus Lanciano, soluzione al Coni

Palazzi apre un'altra inchiesta dopo il deferimento sbagliato a carico di un dirigente frentano inibito. Ma i tempi per un nuovo processo non ci sono e si rischia di mettere a repentaglio la regolarità dei campionati. La soluzione è quella dell'impugnazione della sentenza della Corte Federale da parte della Procura Generale del Coni dinanzi al Collegio di Garanzia.Intanto, la società alza il tiro e chiede spiegazioni anche sull'inchiesta di Catania (I treni del gol) che non ha portato ancora a nessun deferimento a distanza di un anno.
Rebus Lanciano, soluzione al Coni© LaPresse
di Tullio Calzone
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FINALE AVVELENATO - Il veleno nella coda. Proprio come uno scorpione micidiale, il caso Lanciano rischia di avvelenare il finale di questo campionato. Non sono esclusi altri colpi di scena. Intanto c’è un nuovo deferimento in arrivo nei confronti del ds Luca Leone e del club frentano da parte di Stefano Palazzi che ha comunicato la conclusione delle indagini dopo l’incredibile notifica alla persona sbagliata (il dirigente Di Menno Di Bucchianico, inibito all’epoca dei fatti) da parte della stessa Procura Federale in merito alla vicenda dell’errata comunicazione Covisoc. L’errore formale aveva portato all’annullamento di 2 punti di penalizzazione dei 3 inflitti alla società. La Corte Federale d’Appello aveva accertato la legittimità, invece, della rinuncia ai compensi dell’attaccante Manuel Turchi, marito della presidentessa Valentina Maio, avvenuta non irritualmente davanti al conciliatore della Cigl. Per questa assoluzione, infatti, non c’è stata nessuna ulteriore contestazione da parte del Procuratore, per cui uno dei 3 punti è definitivamente riacquisito dal Lanciano. Resta da stabilire cosa sarà degli altri 2 in discussione che, ovviamente, decideranno il destino di tutte le concorrenti alla salvezza.  
 
NUOVA INIZIATIVA. L’iniziativa di Palazzi, però, appare agli occhi del Lanciano quanto meno anomala nella tempistica. E’ evidente che non ci sono i termini per arrivare a un processo di primo grado nel rispetto della regolarità dei campionati, anche adottando la procedura d’urgenza. Il nuovo deferimento imminente, tra l’altro, non impedirà ai legali della vulcanica presidentessa Maio di invocare il principio giurisprudenziale “ne bis in idem”: non è possibile, cioè, avere due sentenze per lo stesso procedimento. Ieri, comunque, si è scatenata l’ira dei dirigenti abruzzesi che hanno contestato agli stessi organi inquirenti della giustizia sportiva la celerità nel formulare nuovi addebiti al Lanciano, tralasciando del tutto l’indagine denominata «I treni del gol» che ha visto condannato il Catania, mentre non risultano, al momento, neppure deferite le altre società coinvolte nelle gare incriminate dall’inchiesta penale della Procura della Repubblica di Catania, in cui la stessa Lega B si è comunque costituita parte civile. «Lascia interdetti l’inusuale estrema celerità del trattamento riservato alla Virtus da una parte e dall’altra il placido torpore utilizzato per le vicende che hanno visto protagonisti altri club di B. - si legge in una nota del Lanciano -... la Procura ha istruito un nuovo procedimento in poche ore. “I treni del gol” sono partiti un anno fa da Catania e non sono arrivati da nessuna parte... Se il Catania ha pagato con la retrocessione ... per aver comprato le partite, qualcuno gliele avrà pure vendute! Gli organi di Giustizia sportiva endofederale ed esofederale hanno accertato che si è trattato di illeciti consumati. Quindi ci sono situazioni a oggi impunite». 
 
L’ITER E I TEMPI. Nella giornata di ieri, dunque, Palazzi ha provveduto a notificare la comunicazione della conclusione delle indagini. Poi deferirà il dirigente Leone e il Lanciano per arrivare al giudizio dinanzi al Tribunale Federale Nazionale con possibilità d’appello alla Corte Federale per la parte soccombente. Dunque, è certo lo slittamento dei play out che potrebbero giocarsi in concomitanza con i play off o addirittura degli Europei. «L’unica cosa che conta è arrivare a un giudizio certo. La Lega è parte terza. Sì, siamo disposti a spostare i play out purché ci sia una sentenza definitiva», ha ribadito Abodi. La strada più breve percorribile per giungere a una conclusione del rebus sembra essere, a questo punto, quella dell’impugnazione della sentenza della Corte Federale da parte della Procura Generale del Coni dinanzi al Collegio di Garanzia. Questa soluzione accorcerebbe i tempi, anche se l’ultima gara di campionato, che vedrà il Lanciano venerdì sera a Livorno, potrebbe fare ancor prima chiarezza. Ma cosa accadrà se Maragliulo riuscirà a vincere anche all’Ardenza? Saremo in pieno caos! 

 

 


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