Verratti a Balotelli: «Io in Italia tornerei volentieri»

Il talento del Psg, pronto a riprendersi la maglia azzurra numero 10 da titolare dopo 11 mesi, parla di tutto, sta con Ventura, e manda un messaggio a Mario e non solo...
Verratti a Balotelli: «Io in Italia tornerei volentieri»© Getty Images
Andrea Santoni
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BARI - Marco Verratti undici mesi dopo. Pieno di energia, voglia di Italia, pronto a schierarsi a fianco di Ventura, pronto a giocare contro Israele e con un pensiero all’Italia: «Non dico come Balotelli che non tornerei mai in Serie A. Per me resta una bella opzione, dovessi lasciare un giorno il Psg». Aveva giocato da numero 10, la sua ultima partita il 10 ottobre 2015, a Baku, con Conte in quel momento schierato col 4-4-2, impressionando per personalità in quel 3-1 vincente. Dopo una stagione di travagli per un ernia sub inguinale che gli è costata l’Europeo è adesso ripartito da un 1-3, iniziando in panchina. Eppure a lui l’Italia di Ventura piace, ed è pronto a giocare in Israele nel ruolo di centrocampo che il ct gli assegnerà, anche perché si sente molto bene. «Sono contento di essere di nuovo qui. Sul piano fisico sono al 100%, devo solo trovare il ritmo partita, per stare sempre meglio. Per questo Ventura ha preferito farmi partire dalla panchina contro la Francia, dopo che domenica avevo giocato la mia prima partita da titolare da febbraio».
  
SUL RUOLO - «Ho parlato a lungo col mistrer della mia posizione; come dice lui si deve studiare la cosa migliore, spesso un centrale viene marcato finendo per non produrre gioco. Lui vuole trovare la posizione migliore per me. Dove mi sento meglio nel 3-5-2? Non ho una posizione preferita, io mi adatto, da mezzala o da centrale, viene sempre prima la squadra; con Blanc ho giocato mezzala, adesso per esempio il Psg di Emery gioca col 4-2-3-1, e io sono stato schierato dietro a Cavani. Anche lì il mister sta provando alcune cose; sono interessanti, ho piena libertà; insomma posso ricoprire più ruoli».


  
SU VENTURA/CONTE - «Ogni allenatore ha le sue caratteristche. Forse ancora è troppo presto per capire bene le differenze. Con Conte cercavamo più la velocità nell’attacco verso la porta avversaria, adesso teniamo più la palla, aspettando il momento giusto per colpire. Ventura è uno che ne sa di calcio, sa come chiederti cosa vuole da te».
 
SULLA FRANCIA - «È vero, la Francia ha molta qualità. E il suo gruppo è formato per la maggior parte di talenti che giocano all’estero. Loro hanno passato un periodo buio e adesso sono tornati grandi. Eppure abbiamo rivisto la partita, sembra paradossale aver perso 3-1 perché i dati analizati sono tutti positivi, abbiamo fatto perfino 21 cross su 21...Insomma li abbiamo messi in difficoltà».  
  
SU PSG E THIAGO - «Io capitano del Psg? Il Psg è quello che volevo, sto bene, sono cresciuto, ho vinto, ora sono lì poi vediamo. Su Thiago Motta e sulle polemiche sul suo numero 10 in azzurro all’Europeo, posso solo dire che per me lui è stato, è e resta uno dei più grandi centrocampisti d’Europa, che ha fatto bene ovunque e che ha vinto tutto, per me è come se ci giocassi da una vita».
  
SU BALO E L’ITALIA - «Mario non l’ho sentito, sono contento per lui; se stai fuori a lungo è dura, molte colpe sono sue, lui lo ha capito; Monaco è  una piazza giusta per rinascere come successo a Ben Arfa. Balotelli ha detto che non tornerebbe in Italia. Io no: io sto bene nel Psg ma se un giorno dovessi cambiare, per me l’Italia è un’opzione importante, perché la A resta un campionato importante e di valore».
  
SULLA SUA NAZIONALE - «Questa Italia di Ventura mi piace come mi piace la sua maniera di vedere il calcio, con lui potremo fare sempre meglio; io vedo il gioco come lui, mi piace prendere palla, tenere il pallino del gioco; questo è un ciclo con grandi obiettivi, che cercheremo di centrare partita dopo partita, basta poco per sbagliare. Vorrei che fosse il mio ciclo, mi piacerebbe far parte di un’Italia vincente. Di nuovo con Insigne? Le scelte sono del ct, Ventura è qui per farle, e vanno rispettate; adesso Lorenzo non c’è ma la possibilità ci sarà per tutti».
  
SU ISRAELE - «Oggi studieremo Israele, vedremo la partita per capire i punti deboli. E’ una trasferta importante, su un campo difficile, prima partita di un girone di qualificazione complicata. Dovremo dare il massimo».


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