Amatrice un anno dopo. Così lo sport fa da traino

Campi sportivi, palestre, pista di atletica e di pattinaggio, liceo sportivo: il paese rialza la testa. Lo guida il sindaco allenatore Pirozzi: «Il calcio insegna a lottare sempre. Anche contro la burocrazia che ci soffoca»
Amatrice un anno dopo. Così lo sport fa da traino© ANSA
Xavier Jacobelli
7 min

AMATRICE (RIETI) - Gli alpini di guardia alla zona rossa sono efficienti e cortesi. Ti avvertono che, per raggiungere il centro del paese, la strada è sconnessa, i calcinacci sono lungo il percorso, la polvere si solleva al passaggio. Impegni la prima curva e, subito, come un pugno nello stomaco, ti viene addosso un’autentica vergogna nazionale perché non è possibile che le macerie siano ancora qui, adesso che sta per scoccare il primo anno dopo il sisma. Invece, in questo Paese, è maledettamente possibile. Secondo una stima per difetto, ne sono state portate via 176.700 tonnellate. Ne rimangono 2.300.000, il 92 per cento. Amatrice vive, resiste, lotta con le unghie e con i denti. I suoi nemici più infidi si annidano nel Palazzo con la sua invasiva, pervasiva, fottuta burocrazia. Sergio Pirozzi sorride amaro: «Eppure, credimi, non sono cattive persone alcune fra quelle venute qui a nome o per conto di enti, istituzioni, autorità di ogni ordine e grado. Il guaio è che arrivano, vedono, ripartono e, noi invece, rimaniamo qui, ogni giorno. L’aiuto del mondo dello sport ha un altro passo, un’altra concretezza. Io, magari, appartenendo a questo mondo, posso anche essere parziale nel giudizio. Ma ciò che il calcio, l’atletica e le altre discipline hanno fatto per Amatrice in questi mesi, non lo dimenticheremo mai».

LICEO SCIENTIFICO SPORTIVO - Pirozzi è il sindaco-allenatore o l’allenatore-sindaco di Amatrice. L’icona coraggiosa, ruspante, di questo paese martire. Uno che non molla mai. Uno che da Amatrice si schioda solo per andare in giro a raccontare come Amatrice rinasca, sputando l’anima contro i ritardi, le negligenze, le omissioni di uno Stato che dorme. L’ufficio di Pirozzi sta dentro un container che sta dentro il parco comunale Giovanni Minozzi, accanto ad altri container dove si muovono i dipendenti del Comune, i cittadini, i vigili, i carabinieri, i poliziotti, la Protezione Civile, il mondo dell’emergenza e della ricostruzione. Amatrice conta 69 frazioni e 21 cimiteri. Domenica è stata inaugurata l’area food di San Cipriano: otto ristoranti, duemila metri quadrati di superficie, l’amatriciana simbolo del progetto promosso dal Comune e realizzato grazie alle donazioni del Corriere della Sera e de La7. Ieri, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha presentato il nuovo ambulatorio oculistico. Poi ha firmato il protocollo fra Germania e Italia relativo alla donazione tedesca per la costruzione del nuovo ospedale che si aggiunge ai 281.494,84 euro erogati dalla Contea di Amatrice. La Zona Franca della Contea di Amatrice è il nome scelto per il regolamento di aiuto alle microimprese del territorio. Scopo: creare una no tax area e rilanciare l’economia. Pirozzi annota: «Qui, il lavoro non finisce mai e posso darti una gran bella notizia. In settembre, aprirà il liceo scientifico sportivo internazionale: conta già trentuno iscritti, ventuno dei quali arriveranno da fuori. E’ un sogno che si avvera».

MALAGO’, TORO, LAZIO, ROMA - Pirozzi è abituato a guardare avanti. Ha la memoria lunga, coltiva la gratitudine: «Malagò e il Coni sono stati decisivi per il palazzetto dello sport; il Toro che ha donato 50 mila euro, la Lazio sempre in prima fila, la Figc in azione per il rifacimento del campo sportivo, grazie al programma «Il calcio aiuta», lanciato in favore di 51 comuni terremotati e 77 società calcistiche; la Roma è in prima fila per la palestra e il calcio a cinque; la Fidal pensa alla pista d’atletica; Save The Children ha sposato il nostro programma per ricostruire un centro polivalente d’eccellenza e poi c’è la pista di pattinaggio». Lo sguardo di Pirozzi s’illumina, quando parla del suo mondo. L’allenatore costretto a non allenare più dal 24 agosto 2016, riesce comunque ad avere il calcio in testa. «Aiuta a vivere, insegna a non arrendersi, ti spinge a dare il massimo. L’Atalanta di Percassi e Bergamo sono stati eccezionali: hanno devoluto l’incasso della partita con la Fiorentina, mi hanno accolto con una generosità e una simpatia commoventi. E, prima della mia visita a Bergamo, il Comune aveva organizzato l’Amatriciana Solidale nel centro della città: 18 mila persone in piazza e 160 mila euro raccolti. Una cosa mai vista». E poi ci sono gli ultrà. Il sindaco sbotta: «Ciò che hanno fatto i ragazzi abruzzesi è stato qualcosa di unico. Non è un caso se tutto sia partito dall’Aquila, che porta ancora sulla pelle la tragedia del terremoto 2009».

LA SAMP E IL TAM TAM DELLE CURVE - A lanciare la campagna in Rete sono stati i Red Blue Eagles 1978, sostenuti dal Supporter Trust L’Aquila Me’, il cui presidente è Marco Mancini. Che spiega: «Grazie ai 161 mila euro raccolti nelle curve di tutta Italia e all’estero, sarà possibile realizzare una tribuna coperta e due campi sportivi polivalenti (calcio a 5, basket, pallavolo) nelle aree dove stanno sorgendo le case di legno. La tifoseria aquilana doterà l’Amatrice, neopromossa in Seconda Categoria, di un pulmino da 9 posti e di tutto il materiale sportivo per la stagione 2017-2018. La squadra giocherà con il logo Ultras d’Italia per Amatrice sul petto: per i ragazzi dei Red Blue Eagles, come per tutte le altre tifoserie, questa è la cosa più importante». I tifosi abruzzesi, tramite Aquila Me’, hanno firmato il protocollo d’intesa con il Comune di Amatrice, hanno stipulato i contratti con le ditte incaricate dei lavori e hanno seguito passo dopo passo l’iter delle opere. I lavori per la realizzazione della tribuna e dei campi hanno registrato un leggero slittamento, legato alla realizzazione degli insediamenti di Colle Macrone 1 e Colle Macrone 2, ma dovrebbero partire a inizio settembre e l’inaugurazione è prevista per la metà di ottobre. «Sono stato a Genova, dai tifosi della Samp: pensa, hanno raccolto addirittura più fondi per Amatrice rispetto a quando ci fu l’alluvione nel capoluogo ligure».

LA MEDAGLIA DEL BOCIA - «Quando c‘è bisogno di dare una mano, di aiutare concretamente, le tribù del calcio si uniscono e sono capaci di fare meraviglie». Pirozzi racconta d’un fiato tutti i gol per Amatrice. Fruga nella memoria e ricorda quel 4 ottobre. Papa Francesco ad Amatrice sfiorò la delegazione della Curva Nord capeggiata da Claudio Galimberti, il Bocia, capo storico della tifoseria atalantina. «Hanno raccolto 26 mila euro e sono venuti a consegnarceli personalmente perché il Comune ne facesse l’uso più opportuno nella ricostruzione degli impianti sportivi. Nel marzo scorso, quando sono stato a Bergamo, ho fatto visita al Bocia a casa sua. Mi ha regalato una medaglia dell’Atalanta cui teneva molto, perché la donassi agli ultrà dell’Ascoli, storici rivali dei tifosi nerazzurri. Il calcio sa essere molto più leale dell’altro mondo. E, chiunque venga qui, ad Amatrice, scopre il senso della vita dopo tutto quel dolore che non passa mai». (1.Continua)


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