Sacchi: «Il Var? C'è perché non riconosciamo il merito»

L'ex ct della Nazionale ed ex tecnico del Milan a Firenze: «Il Bayern con Ancelotti? Si è comportato come un club qualsiasi»
ARRIGO SACCHI - «Un allenatore cambia molto o perché è scemo o perché è insoddisfatto»© ANSA
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ROMA - Arrigo Sacchi pensiero su Var, Milan, Italia e non solo. L'ex ct della Nazionale ed ex tecnico del Milan ha parlato a margine del Festival del calcio a Firenze: «Sul Var quello dice bene, quell'altro dice male. La Var esiste perché noi non riconosciamo il merito. Questo è il problema. Una squadra merita il pareggio, lo ottiene con un errore arbitrale, e dovrebbe essere accettato. Ed invece non è così. Il calcio è lo specchio della vita - ha aggiunto - e quindi nel bene e nel male il calcio ripete tutto quello che capita giornalmente. C'è una società dove la furbizia vale più del merito».

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IL MILAN - Sulla stagione dei rossoneri e su quando i tifosi potranno tornare a emozionarsi per i suoi successi, l'ex tecnico del Milan commenta: «Intanto bisogna che lo chiedano con insistenza. Cosa vuol dire? Che se giochi male e vinci, non devi essere contento. Se sei contento perché vinci in maniera fortunosa, non migliori. Questo è un Paese che fatica a rinnovarsi da questo punto di vista. Capello, che non è un rivoluzionarlo, ha detto una cosa interessante: che abbiamo riscoperto il libero. C'è chi si difende anche bene, ma a distruggere non s'impara, mentre a costruire sì».

L'ITALIA E I MONDIALI - «Bisogna essere ottimisti, vedo la squadra di Ventura con ottimismo, altro non posso dire», aggiunge.

L'ESONERO DI ANCELOTTI - «Mi è dispiaciuto ma non solo per Carlo che è un mio amico fraterno, una persona che stimo tantissimo ma mi è dispiaciuto per il Bayern. Si è comportato come un club qualsiasi», conclude Sacchi.


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