DEBACLE - Mentre l'Italia era alle prese con lo scandalo Calciopoli, gli altri campionati hanno fatto registrare dei passi in avanti. In Inghilterra, i club della Premier sono riusciti ad offrire salari che in Italia non si potrebbero mai corrispondere. In Spagna, Barcellona e Real Madrid hanno consolidato il loro status di marchi globali vincendo ripetutamente la Champions League. La Bundesliga è ricca di club ben gestiti e di talenti giovani.
RINASCITA - Ora l'Italia è salita al terzo posto nella classifica Uefa dei paesi europei, superando la Germania per la prima volta negli ultimi sette anni. Ma secondo The Guardian quali sono i motivi che hanno fatto registrare questa rinascita del calcio nostrano? Ce ne sono almeno quattro.
PROPENSIONE ALL'ATTACCO - Quante volte abbiamo sentito parlare del "catenaccio all'italiana", una tendenza tattica attribuita alle squadre del nostro campionato, secondo cui le formazioni mostrano un atteggiamento ultradifensivo nei confronti delle avversarie. Eppure oggi i dati dicono il contrario: nelle ultime due stagioni, il campionato italiano registra la media-gol più alta dei cinque principali campionati europei: 2,88 a partita. Ne consegue che il campionato nostrano risulti maggiormente competitivo, «con almeno 9 squadre che ambiscono ad arrivare tra le prime quattro. Dopo sei titoli consecutivi l'egemonia della Juventus viene messa seriamente sotto minaccia: il Napoli è in testa alla classifica a punteggio pieno, arrivando a segnare almeno tre gol a partita».
GIOVANI - Il campionato italiano non è stato tradizionalmente incline alla promozione del talento giovanile, ma questa tendenza sta cambiando: basti pensare a Pietro Pellegri, nato nel 2001, il giocatore più giovane ad esordire in campionato e il più giovane a segnare una doppietta (Genoa-Lazio 2-3). Federico Chiesa, 19enne, insegue i record del padre Enrico. Il Milan, dopo aver speso più di 200 milioni di euro nel mercato estivo, ha posto le basi della propria rinascita su giocatori come Gigio Donnarumma e Patrick Cutrone.
SPETTATORI - Il Milan, nonostante le tre sconfitte in campionato, ha battuto il record di presenze nei preliminari di Europa League: 65.673 spettatori contro il Craiova. Poche settimane dopo anche l'Inter ha raggiunto un numero di spettatori, per la partita d'esordio in casa, risalente alla stagione 2009/2010: 51.752 spettatori contro la Fiorentina (3-0 per i nerazzurri). Anche il numero di presenze medie allo stadio è aumentato: circa 1.500 persone in più a partita rispetto alla scorsa stagione. Fautori di questo incremento, oltre alle milanesi, anche il Napoli e l'Atalanta.
LA NOVITÀ - L'introduzione del VAR per la revisione delle decisioni arbitrali sembra avere un impatto positivo, «nonostante un dibattito acceso sull'eccessivo numero di falli che vengono valutati in una partita. La Serie A deve ancora fare parecchia strada per poter ambire ad essere etichettato come "il migliore" ma i punti positivi esaminati sembrano decretare un buon inizio».
LA NOVITÀ - L'introduzione del VAR per la revisione delle decisioni arbitrali sembra avere un impatto positivo, «nonostante un dibattito acceso sull'eccessivo numero di falli che vengono valutati in una partita. La Serie A deve ancora fare parecchia strada per poter ambire ad essere etichettato come "il migliore" ma i punti positivi esaminati sembrano decretare un buon inizio».