Buco da 70 milioni di euro: Palermo nei guai

Indagine dalla Guardia di Finanza coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal procuratore aggiunto Salvo De Luca e dai pm Francesca Dessì e Andrea Fusco. Chiesta l'istanza di fallimento per i rosanero. La richiesta nasce dal procedimento penale aperto l'estate scorsa a carico, tra gli altri, dal presidente rosanero Maurizio Zamparini in cui venivano ipotizzati i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. La replica delll'industriale friulano in una lettera aperta: «Dimostrerò che è tutta una montatura. Il Palermo non ha mai avuto conti così in ordine come in questo momento»
Buco da 70 milioni di euro: Palermo nei guai© ANSA
di Tullio Calzone
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I guai del Palermo non finiscono mai e l'autunno di Zamparini alla guida del club rosanero dopo 15 anni è sempre più prossimo a un vero e proprio disastro. Mentre Tedino, con il primato conquistato in classifica e difeso in Serie B, tiene in rotta la nave evitando collisioni almeno in campo e ricostruendo un futuro dignitoso, nuove nubi minacciose si addensano sulla società. La voragine che è stata scoperchiata dalle forze dell'ordine è un precipizio dal quale il club difficilmente potrebbe avere ritorno. Anche se le nuove norme sui fallimenti in corso di campionato potrebbero preservare almeno il titolo sportivo e conservare la categoria, come è avvenuto, ad esempio, per Lanciano, Pescara e Foggia negli ultimi anni. Ma serviranno questa volta soci solidi e non immaginari pronti a rilevare, eventualmente, il club e a investirci sopra onorando molto probabilmente anche debiti pregressi.

CONTESTAZIONI - Ma, intanto, cosa contesta la Procura di Palermo nell'istanza di fallimento avanzata a carico del club rosanero? All'istanza sono state allegate le informative depositate dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e la consulenza dell'esperto di bilanci Alessandro Colasi. Il buco di bilancio della società di Zamparini sarebbe di oltre 70 milioni di euro. Le indagini sono condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal procuratore aggiunto Salvo De Luca e dai pm Francesca Dessì e Andrea Fusco. L'istanza di fallimento, come informa dettagliatamente l'Ansa, nasce dal procedimento penale aperto l'estate scorsa a carico, tra gli altri, dal presidente rosanero Maurizio Zamparini in cui venivano ipotizzati i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Sotto inchiesta anche il figlio, Paolo Diego Zamparini, i due vertici della società anonima lussemburghese Alyssa, Luc Mathias Jos Mari Braun, presidente del Cda, e Jean-Marie Servais Poos, belga, consigliere e amministratore delegato. E ancora il commercialista lombardo Anastasio Morosi, Alessandra Bonometti, segretaria del gruppo Zamparini negli uffici di Vergiate, dove le società del presidente del Palermo hanno sede, Domenico Scarfò e Rossano Ruggeri. L'indagine avrebbe svelato il reato stato dei conti della società del Palermo calcio e portato all'istanza di fallimento già depositata al tribunale fallimentare.

LA REPLICA DEL PATRON - La replica di Zamparini non si è fatta attendere e dopo le prime reazioni a caldo tendenti a smentire i problemi del club, è apparsa alle 19,54 sul sito del Palermo ufficiale una lettera aperta in cui, tra l'altro, si legge una precisa difesa. «Abbiamo già pronti tutti i documenti che smentiscono quanto presentato dalla Procura, non c’è nessuna possibilità di fallimento, il Palermo non è mai stato sano come adesso. Ed è strano perché lo avevamo già comunicato, anche in Procura. Si sono mossi di corsa per paura di non potere piu intervenire. Non capisco la richiesta di fallimento e i settanta milioni di debito. Non siamo preoccupati, meglio lo siamo per le falsità che chi lavora per la Procura mette nei documenti. Siamo tranquilli ma molto dispiaciuti da una notizia uscita il sabato pomeriggio ... e che noi abbiamo conosciuto all’italiana dai giornali». «allibito per la notizia, addolorato che i miei quindici anni di lavoro e affetto per la squadra vengano ripagati con una istanza di fallimento che metterà comunque in grave difficoltà la gestione futura della Società. Smantelleremo documenti alla mano l’istanza di fallimento, ma ciò ci procura un danno di immagine internazionale con impossibilità di fiducia di credito per la campagna di rafforzamento di gennaio. A tutti i tifosi, anche quelli che mi insultano, dico: state vicini a me e alla squadra che ha bisogno della vostra passione, la verità viene sempre a galla, spero molto presto». 


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