Resistenza Vicenza, i tifosi non si arrendono e si mobilitano

Il patron Sanfilippo è impopolare quanto il banchiere Zonin. Domani il Tribunale dichiara il fallimento, ma il curatore è già all'opera: «Sabato andrò a Teramo con la squadra. La mia è una corsa contro il tempo»
Resistenza Vicenza, i tifosi non si arrendono e si mobilitano
Xavier Jacobelli
3 min

VICENZA - La contabilità della crisi se ne infischia dei giochi di potere nel Palazzo del calcio, dove fanno finta che l’Italia non sia stata eliminata dalla corsa al Mondiale e lo sport più praticato è la caccia alla poltrona. Negli ultimi cinque anni, sono fallite ventisette società di serie C, ricordando anche ciò che solennemente dissero in Figc e in Lega nel 2015 («Mai più un caso Parma»). Toccato il fondo, c’è sempre qualcuno che comincia a scavare. La penultima a saltare è stata il Modena, addì 15 dicembre 2017. L’ultima, non vuole essere il mitologico Lanerossi. Da qui nasce la Resistenza Vicenza che è una resistenza dei tifosi, dei giocatori, dell’allenatore, delle istituzioni. Ognuno fa la sua parte, mentre il formalmente proprietario del club, Fabio Sanfilippo, 41 anni, torinese, in città è impopolare almeno quanto il banchiere Gianni Zonin, 80 anni l’altro ieri, l’uomo inabissatosi con la Banca per la rabbia di migliaia di risparmiatori traditi.

L’UOMO DI MESTRE - Domani, il Tribunale procederà alla dichiarazione di fallimento per conclamata insolvenza nel pagamento degli stipendi e degli altri oneri correnti, ma autorizzerà l’esercizio provvisorio. Bruciando i tempi, ha già nominato il curatore pro tempore nella persona di Nerio De Bortoli, mestrino, principe dei commercialisti veneti, professionista che a suo tempo ha lavorato benissimo quando si è occupato del crac del Venezia. In questi anni, il rosario dei fallimenti sportivi nel Nord-Est è stato impressionante: Padova, Unione Venezia, Triestina, Real Vicenza, Treviso, Portogruaro, Itala San Marco.

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LA CURVA SUD - Il sindaco uscente, Achille Variati, dichiara: «Faccio appello a tutte le imprese vicentine perché, se vogliono dimostrare di essere legate alla nostra terra, è questo il momento di fare qualcosa. Il Vicenza ha il profumo della nostra terra. E se non lo faranno, prenderemo atto che, nel momento del bisogno, gli industriali si sono girati dall’altra parte e per questo saranno ricordati». Venerdì sera, al Teatro Astra, mobilitazione generale: chiunque desidererà partecipare, sarà il benvenuto. Il tam tam della Curva Sud sui social è incessante, mentre è partita la campagna per esporre alle finestre qualunque cosa sia di colore bianco e rosso. Si legge sulla pagina Facebook «Via i mercanti dal Menti»: «Il Vicenza Calcio è un patrimonio che va salvaguardato e noi tutti abbiamo il dovere morale di difenderlo. Basta con tutti questi banditi che lo stanno facendo colare a picco, basta con tutti gli avvoltoi che cercano di accaparrarsi un pezzo di carcassa, il Lane non può e non deve morire. Un appello, disperato forse, che rivolgiamo soprattutto a chi ha la capacità e la possibilità di intervenire: salvare il Vicenza Calcio è salvare il cuore di oltre 6.000 abbonati, di ancor più affezionati cittadini e soprattutto l’onore di un’intera città».

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