Elezioni Figc, Malagò: «Rischio commissariamento anche dopo elezioni»

L'avvertimento del numero 1 del Coni: «La Lega di A è in una posizione illegittima, perché non ha mai recepito i principi informatori e non ha mai rinnovato le proprie cariche»
Elezioni Figc, Malagò: «Rischio commissariamento anche dopo elezioni»© LaPresse
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ROMA - La Lega di A è «in una situazione illegittima, non ha rispettato il suo dovere come hanno fatto le altre leghe. Per una questione di quieto vivere e di buon senso, soprattutto in un momento in cui tutto il mondo si ferma e non litiga, anzi cerca di fare la pace, è stato deciso di dare trenta giorni di tempo per sistemare questa vicenda». Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò parlando della situazione della Lega di A, senza rappresentanti da quasi un anno, al termine dell'incontro con i tre candidati alla presidenza della Federcalcio in vista delle elezioni del 29 gennaio. «Molti membri di Giunta già ieri a Firenze volevano procedere al commissariamento della Figc senza aspettare i trenta giorni - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano - ma sarebbe stato un errore perché non èpossibile impedire l'assemblea alla Lega di A: il Coni non ha questo tipo di potere giuridico. E poi siamo tutti in partenza per le Olimpiadi e c'è una tregua sancita in tutto il pianeta: noi diamo una mano alla Lega di A per uscire dalle sabbie mobili, ma loro devono afferrarla per farsi tirare fuori». 

L'AVVERTIMENTO - Malagò ha lanciato un avvertimento a Cosimo Sibilia, Gabriele Gravina e Damiano Tommasi: «Ho fatto presente ai tre candidati che la Figc rischia di essere commissariata dopo le elezioni se la situazione della Lega di A non si sistema. Con loro ho avuto una chiacchierata serena, corretta: nessuno ha voluto raccontare delle false verità. Ho chiesto ai tre candidati di fare le necessarie valutazioni, hanno dimostrato di rendersi perfettamente conto dello stato dell'arte: la Lega di A è in una posizione illegittima, perché non ha mai recepito i principi informatori e non ha mai rinnovato le proprie cariche. Il Coni non torna indietro, altrimenti perdiamo credibilità perché è un nostro dovere come ente vigilante». (In collaborazione con Italpress)


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