Allegri e Sarri: cosa cambia per domenica

Allegri e Sarri: cosa cambia per domenica
Alessandro Vocalelli
4 min

Il derby romano non ha tradito e, a dispetto dello 0-0 finale, è stato intenso, emozionante, combattuto, con una splendida cornice all’interno dell’Olimpico. È mancato il gol, ma tutte e due ci hanno provato, con la Lazio capace di mantenere una supremazia territoriale fino all’espulsione di Radu e la Roma che può legittimamente recriminare sulle occasioni più nitide. Due legni - un palo di Peres e una traversa di Dzeko - con l’aggiunta di un finale thriller e una superparata di Strakosha sempre sul centravanti giallorosso. Roma e Lazio avanzano dunque in classifica, mantenendo il terzo posto in coabitazione, davanti all’Inter. Ha un vantaggio Di Francesco che - con una vittoria e un pari nel due derby - ha adesso un teorico punto in più in caso di arrivo a braccetto. Non c’è dubbio che abbiano pagato le fatiche di Coppa, con la Roma reduce dalla fantastica serata di Champions con il Barcellona e la Lazio dal tonfo di Salisburgo. Le gambe però hanno retto e fino alla fine le emozioni non sono mancate, con due espulsioni- di Juan Jesus e Lucas Leiva - su cui Mazzoleni ha sorvolato in corso di partita. Tra tutti una citazione per Milinkovic-Savic che ha lottato su ogni pallone e, dall’altra parte, di un Nainggolan in continua crescita e vicino al suo standard migliore. Un segnale importantissimo in vista della semifinale con il Liverpool.

Nella corsa scudetto, l’allungo della Juve arriva invece nella settimana che conduce allo scontro diretto. Allegri si porta a più 6, domando facilmente la Sampdoria con la forza delle idee e di una rosa da cui attingere sempre il massimo. Immediata la reazione alla grande amarezza di Madrid, con Douglas Costa assoluto protagonista: tre assist pazzeschi, con un cross velocissimo, una pennellata in area e uno dei suoi scatti brucianti. Dopo il turno infrasettimanale - con la Juve a Crotone e il Napoli che ospita l’Udinese - ci sarà l’attesissimo scontro diretto, con i bianconeri che però si sono messi nella condizione più favorevole e - almeno sulla carta - anche nella possibilità di poter puntare a due risultati su tre. Se le due squadre arrivassero con questo distacco a domenica sera, un pareggio lascerebbe inalterate le distanze e costringerebbe infatti il Napoli a dover recuperare - in virtù de gli scontri diretti - addirittura sette punti nelle ultime quattro partite.

Il Napoli, dopo aver battuto e superato il Chievo nei minuti di recupero, ha infatti stavolta solo sfiorato il colpaccio finale. Contro un Milan ben organizzato, determinato, ma comunque in formazione rimaneggiata, Insigne e compagni hanno avuto il pallone decisivo proprio in extremis: Milik si è trovato a sei metri dalla porta e ha fatto anche la giocata migliore possibile: controllo perfetto per preparare la battuta e tiro all’angolo più lontano. Sarebbe stato gol se davanti avesse trovato un portiere anche bravo, ma non fenomenale come Donnarumma che ha anticipato le sue intenzioni e ha allungato i suoi quasi due metri, accorciando la porta con un tuffo in diagonale. Una prodezza straordinaria - senza esagerazione una delle parate che faranno storia - su cui si è infranto il sogno del Napoli di superare l’ostacolo con un guizzo finale. Il campionato non è di certo chiuso, ma Sarri per riaprirlo dovrà tentare quasi certamente un’impresa: provare a sbancare Torino.


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