La Roma annulla Malcom: 4-2 in rimonta al Barça baby

I giallorossi soffrono il brasiliano (a segno) ma nel finale ribaltano il risultato con tre gol nell'ultimo quarto d'ora: bene Kluivert e Schick
La Roma annulla Malcom: 4-2 in rimonta al Barça baby© EPA
Roberto Maida
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INVIATO A DALLAS - Il risultato è bello, bellissimo. Va preso per quello che è, una vittoria in amichevole con il Barcellona B che nella ripresa ha schierato solo i ragazzi della cantera, però regala una serata di buon umore alla Roma sotto gli occhi del presidente Pallotta, arrivato a Dallas in compagnia degli altri dirigenti proprio per assistere alla seconda tappa del tour americano. La Roma ha sofferto le riserve del Barça e ha concesso anche un gol fastidioso, proprio a Malcom, ma nel finale si è divertito in concidenza del cambio di sistema di gioco: con l’esperimento del 3-4-1-2, sono venuti tre gol in un quarto d’ora. I cambi di Valverde, utili a valorizzare la linea verde, hanno evidentemente facilitato la situazione. Però è positivo che la Roma abbia saputo approfittarne, dimostrando crescita atletica e di compattezza.

SBANDAMENTO. Di Francesco ha cambiato nove undicesimi della formazione che aveva cominciato la prima amichevole con il Tottenham, confermando Manolas e cambiando fascia a Santon (passato a sinistra). Il collega Valverde ha invece presentato subito l’acquisto conteso Malcom, alla prima da titolare nel Barça, in una squadra quasi improvvisata a causa delle tante assenze illustri: nel tridente offensivo c’erano anche Munir come centravanti e Aleix Vidal, che è un terzino destro, come ala sinistra. Eppure nel primo quarto d’ora la Roma ha ballato tanto, troppo, sovrastata dal palleggio e dalle accelerazioni degli avversari: una palla giocata male da De Rossi in verticale (6') ha innescato la veloce ripartenza e lo spettacolare gol dell’interista Rafinha, bravo a scambiare con Munir dopo il tacco iniziale di Malcom. Un gol esemplare per il gioco insegnato da Di Francesco subìto da una squadra di Di Francesco.

RIPRESA. Niente da fare per Olsen, all’esordio assoluto nella Roma. Ma è stato proprio il portierone svedese a salvare i suoi poco dopo (9') su un’altra percussione del Barça che entrava quando voleva sul proprio fronte destro d’attacco: proprio Malcom ha calciato con il piede sbagliato da distanza comoda, trovando Olsen a sbarrargli la strada. Sembrava insomma un copione simile rispetto alla sconfitta di San Diego, con il centrocampo romanista incapace di tenere in equilibrio l’assetto. E però nel momento di maggiore affanno la Roma ha avuto la pazienza di soffrire, accettarsi, senza diventare schiava dell’altrui possesso palla e senza esasperare il pressing. Piano piano ha ripreso metri e dopo un tiro fuori misura di Florenzi ha trovato il pareggio (35'): esaltante lo scatto di Kluivert, schierato ala destra e rapidissimo a impossessarsi della linea di fondo, cross in mezzo per El Shaarawy che la difesa del Barcellona aveva lasciato solo e 1-1 di piatto. 

BEFFA. Intanto i 55.000 spettatori dell’incredibile At&t dei Dallas Cowboys, un luna park più che uno stadio, mostravano di apprezzare lo spettacolo con la vecchia “ola” di matrice ispanica. A quel punto la partita si è riaperta. E ha lasciato spazio a qualche momento di nervosismo, ereditato forse dal recente quarto di Champions: tre ammoniti nel primo tempo con una rissa accennata tra Manolas e Aleix Vidal. E’ stato quanto mai opportuno quindi l’intervallo, dal quale è uscito un Barça totalmente rivoluzionato dall’ingresso dei propri giovani. E dopo il gol annullato a El Shaarawy per fuorigioco quasi impercettibile (lancio di Manolas) il destino ha voluto che fosse proprio Malcom a riportare avanti i catalani. Decisiva ancora l’ispirazione di Rafinha, poi un rimpallo sfortunato che il nuovo entrato Yves Tabla ha saputo convertire in assist per l’ultimo arrivato, piazzato meglio di Santon in area. 

FINALE. E’ stata una beffa per la Roma, che dopo un’ora ha fatto la sua girandola di cambi rischiando di incassare il terzo gol: stavolta è stato fenomenale Mirante, sostituto di Olsen, a chiudere la porta ad Abel Ruiz. Anche qui, la sensazione era che il Barcellona giovanile potesse prendere il largo. Invece lo sviluppo è stato simile al primo tempo. Non appena Di Francesco ha inserito i nazionali Fazio e Kolarov e testato la difesa a tre, con Pastore trequartista, la Roma ha ribaltato il risultato: prima ha pescato il pareggio con Florenzi, assistito da Schick e freddo a infilarsi su un tiro respinto di Perotti. Poi ha completato il sorpasso con Cristante, entrato tra i vuoti della giovane difesa del Barça dopo una bella iniziativa di Luca Pellegrini, e infine ha trovato il quarto gol su rigore con Perotti dopo un fallo in area di Cuenca su Schick.


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