Gravina ferma la Serie B e studia il format a 22

Immediatamente esecutiva e applicata dalla Federcalcio la sentenza del Tar sulla illegittimità della modifica del campionato cadetto e sul blocco dei ripescaggi. Si abbandona la formula a 19 squadre. I legali della FIGC al lavoro per scongiurare nuove liti. Primo passo è stabilire chi ha diritto a essere riammesso in B tra le ricorrenti. Mentre resta da valutare anche il caso Entella. Intanto, oggi il Catania è atteso al Consiglio di Stato.
Gravina ferma la Serie B e studia il format a 22© Getty Images
di Tullio Calzone
4 min

ROMA - Come se non bastassero le incertezze sulla composizione del nuovo Consiglio Federale, c’è subito un’altra brutta grana per il neo eletto presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. E’ complicata l’eredità del commissariamento e delle decisioni prese in pieno agosto riguardanti la modifica del format del campionato di Serie B e il conseguente blocco dei ripescaggi, decisioni che si sono immediatamente riverberate sulla Lega Pro di cui l’attuale numero uno della Figc era presidente all’epoca dei fatti. Non solo, la scorsa estate la posizione di Gravina era stata chiarissima e contrarissima alle decisioni prese unilateralmente dall’ex Segretario del Coni Roberto Fabbricini, non essendo stato coinvolto insieme con la Lega Nazionale Dilettanti del presidente Cosimo Sibilia, come ritenuto invece opportuno e indispensabile dall’ordinanza del Tar Lazio. 

VERTICE A VIA ALLEGRI. Ieri il presidente Gravina ha riunito i legali della Federazione ed è, immediatamente, sembrato profetico il monito dell’avvocato Luigi Medugno quando aveva segnalato, dinanzi al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni presieduto da Franco Frattini lo scorso 7 settembre, l’urgenza di «rimettere assieme il prima possibile i cocci di una estate terribile per il calcio italiano» attraverso la riforma della giustizia sportiva. Il nodo è puntualmente giunto al pettine e l’interesse principale è ora di arrivare a una soluzione che tenga insieme interessi diversi e non esponga la FIGC a nuove azioni risarcitorie tutt’altro che impossibili. Le strade percorribili sarebbero due: riallargare subito a 22 il format del campionato cadetto con un atto di esecuzione dell’ordinanza del TAR oppure ricorrere al Consiglio di Stato. La seconda ipotesi è scongiurata anche se è abbastanza inusuale che le inseparabili “resistenti“ si sciolgano proprio dinanzi alla prima vera sentenza negativa patita finora, non a caso da un organo giudicante non endofederale o del Coni. Comunque sia a prescindere da cosa deciderà di fare nelle prossime ore la Lega di Serie B che si riunirà stamane in Assemblea straordinaria a Milano dopo aver chiesto compatta a Fabbricini un campionato a 19 la scorsa estate, i legali della Figc si sono presi un altro giorno di tempo, se basterà, soprattutto per mettere a punto una strategia rigorosa per arrivare a comportamenti irreprensibili. Innanzi tutto  pubblicando la famosa graduatoria dei club che hanno diritto a essere ripescati tenendo conto, ovviamente, della variabile Entella, altro caso ancora aperto.

ORDINANZA INEQUIVOCABILE. D’altra parte l’ordinanza del TAR, pur essendo ancora una sospensiva sia pure non più monocratica ma collegiale, è stata talmente dettagliata che ha di fatto anticipato anche il pronunciamento nel merito che ci sarà a fine marzo. Alcuni passaggi della sentenza, infatti, sono, secondo autorevoli amministrativisti, da interpretare come un blocco immediato del campionato di Serie B essendo stato contestato dalle ricorrenti anche il calendario a 19 squadre. Secondo questa lettura accolta dalla stessa Figc, tutti gli atti impugnati sarebbero già sospesi. Così Gravina ha bloccato il campionato cadetto. Anche perché il proseguimento delle gare, per i giudici del Tar, determinerebbe «un danno grave per la ricorrente Ternana». E proprio questo passaggio è da intendersi come un’intervenuta sospensione del torneo di B, il più tormentato della recente storia del calcio italiano. E oggi è atteso anche il pronunciamento del Consiglio di Stato sui ricorsi del Catania che chiede, neanche a dirlo, la Serie B nonostante abbia già giocato addirittura sei gare in Serie C!


© RIPRODUZIONE RISERVATA