Minacce all'arbitro, arriva la Polizia: un altro caso a Roma

Gara sospesa all'intervallo: l'episodio è accaduto in Seconda categoria
Minacce all'arbitro, arriva la Polizia: un altro caso a Roma
Edmondo Pinna
3 min

ROMA - Forse la domenica senza calcio, nel Lazio, non è servita a molto. O forse sì. Ancora un arbitro minacciato, questa volta in Seconda categoria, per fortuna con conseguenze meno drammatiche rispetto a due domeniche fa, quando Riccardo Bernardini ha rischiato la vita a San Basilio. Ma è comunque dovuta intervenire la Polizia, subito allertata, per consentire al direttore di gara (ed il caso, che gioca un ruolo determinante in questa storia come vedrete, vuole che sia anche lui della sezione Aia di Ciampino, come Bernardini) di tranquillizzarsi e tornare a casa con la propria autovettura. Insomma: un arbitro in codice rosso all’Umberto Primo, lo sciopero indetto dall’Aia per i campionati del Lazio (la Figc farebbe bene a capire cosa c’è che non va soprattutto in questa regione), le parole durissime del Ministro dell’Interno, Salvini, della politica e dello sport. Tutto quanto accaduto non ha consigliato una - per fortuna - sparuta minoranza, che anche ieri avrebbe pensato bene di usare toni intimidatori nei confronti di un giovanissimo direttore di gara. Altrove, a qualche decina di chilometri di distanza, un gruppo di bambini della scuola calcio del Cerveteri, hanno preparato una serie di disegni e di messaggi che presto saranno consegnati a Bernardini. Sì, forse qualcosa di buono è rimasto.

INTIMIDAZIONE - Il nuovo episodio è accaduto ieri, poco prima dell’ora di pranzo. L’impianto lo conosce tutta Italia. Perché è lì, al «Fiorini», nel quartiere Garbatella-San Paolo, che due società, l’OMC e il Poseidon, avevano dato vita alla Partita dell’Amicizia domenica scorsa, per rimarcare una ferma presa di posizione per quanto accaduto a San Basilio. Ieri, invece, si affrontavano il Tormarancio e il Vittoria Roma 1908, girone D del campionato di Seconda categoria. L’arbitro, il 19enne Cosimo Ferrara, della sezione AIA di Ciampino. Secondo una prima ricostruzione arrivata dal racconto effettuato, tutto sarebbe iniziato a metà del primo tempo, due rossi (una protesta con tanto di vaffa e un secondo giallo per una frase intimidatoria) e un dirigente allontanato (avrebbe tirato fuori una banconota offrendola all’arbitro, come a dire che era venduto) a creare uno stato di tensione, sfociata a fine primo tempo. Tutti intorno a Ferrara, che s’è rifugiato nello spogliatoio. Lì, la sorpresa: borsone aperto e cellulare rotto. Lo spavento ha rasentato il panico. A soccorrerlo, un dirigente della squadra avversaria e l’arbitro della partita che si sarebbe giocata successivamente (a quanto pare, un rappresentante delle forze dell’ordine): è stata chiamata una volante, la Polizia ha portato l’arbitro fino alla macchina e da lì a casa. La gara, ovviamente, è stata sospesa.


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