Ammazza la vecchia col flit

Ammazza la vecchia col flit© Juventus FC via Getty Images
Ivan Zazzaroni
3 min

Un tempo si diceva “ammazza la vecchia col flit”. Per la Vecchia Signora non basterebbe neppure quello. Ricordo quando dopo il 2 a 0 alla Spal ripetevamo “beh, adesso arriva il ciclo più difficile per Allegri: deve andare a Firenze, ha il derby fuori e riceve Inter e Roma. Vedrete che un paio di punti li perderà per strada”. Ne ha presi 12 su 12: tredici non era possibile.  
Dopo 17 giornate la Juve ha così toccato quota 49, il Napoli, secondo, è sempre sotto di 8 e l’Inter, terza, è scesa a 16. Più che la Serie A sembra la Prima Lega bulgara: tanto imbarazzanti sono le distanze quanto sconcertante è la differenza tra la stagione scorsa e questa: un anno fa la Roma, quarta, aveva 38 punti, ora la Lazio ne ha dieci di meno. 
La chiudo qui con i numeri per dedicarmi a Mandzukic, l’amico dell’amico geniale, meno ipnotico di Ronaldo ma altrettanto decisivo. Se non di più. Che giocatore è, Mario? Sempre dentro la partita, attacca come l’attaccante che è e difende come un difensore, costantemente in missione e risolutore quando conta: ha già segnato a Milan, Napoli, Lazio, Inter e Roma. 
L’ultima vittima, la Roma, appunto, ha fatto a Torino quel che immaginavamo, insufficiente nel primo tempo, assai meglio nella ripresa, comunque ossessionata dai suoi difetti. Venerdì Di Francesco ha chiesto qualcosa al mercato, l’acquisto più importante è l’esperienza (utilissimi i rientri di Perotti, ElSha, Dzeko e De Rossi) oltre a un filo di incoscienza. La stessa che sta ispirando il Chievo di Pellissier, capace di fermare l’Inter nei secondi finali: Spalletti conferma di non avere un buon rapporto con i quarantenni. 
Funzionano i vecchi (anche Quagliarella stupisce) proprio mentre avanza la tecnologia, il video-potere che almeno nel calcio non deve spaventare. Tutt’altro, va incoraggiato. Polemizzare talvolta serve, non è solo semplice negativismo, può diventare elemento di crescita: non a caso ieri il Var è stato attivato per quasi tutti gli episodi segnalabili e puntualmente segnalati, in particolare a Genova (da rosso tuttavia Romero su De Roon, unica eccezione), Reggio Emilia dove ha annullato il 2-1 di Iago Falque per un fuorigioco evidentissimo di Ola Aina sul precedente tiro di Rincon, e a Empoli dove Calvarese è stato condannato a una direzione di lunghe attese al gelo. 
Var complessivamente migliorato, dunque, ma anche altri momenti del turno prenatalizio devono essere sottolineati: il pianto liberatorio di Milinkovic-Savic dopo il gol al Cagliari (campione fa rima con tensione e pressione), la perla di Chiesa che quando, a corsa lanciata, si ingobbisce e carica il tiro può fare davvero male, la crisi di Gattuso e Higuaìn e il pari con prestazione del primo Frosinone di Baroni. 
PS. Anche questa settimana un paio di arbitri sono stati menati (termine crudo ma è il più corretto): il diciottenne Alessandro Socea, juniores regionali dalle parti di Aprilia, e il trentottenne Antonio Leonetti. Quest’ultimo è stato colpito, oltretutto vigliaccamente, da un giocatore: una botta alla nuca e lo svenimento nello spogliatoio: è successo a United Alta Tuscia-Real Graffignano, terza categoria viterbese. All’ospedale Belcolle si è presentata la squadra di casa, dirigenti compresi: c’era anche il giovane colpitore, accompagnato dal padre, per le scuse. Il minimo, dopo la vergogna. 


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