«Grazie Tivoli, ora la salvezza»

Il direttore sportivo Battisti ha salutato il club tiburtino ma è convinto sul buon esito della stagione: «Squadra di qualità, non avrà problemi a mantenere la categoria. Lo meritano i ragazzi e la società con la quale il rapporto umano resterà intatto. Il futuro? Continuo a studiare calcio per crescere ancora. Aspetto un progetto intrigante per affrontarlo con rinnovate motivazioni. Serie C o Serie D, conta poco».
«Grazie Tivoli, ora la salvezza»
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ROMA (t.c.) - In continuo movimento per poter migliorare ogni volta un po'. E' la filosofia che ha da sempre alimentato Alessandro Battisti, 53 anni, dirigente sportivo, certo, non alle prime esperienze professionali, eppure alla costante ricerca di nuovi progetti a cui contribuire col proprio know-how. E così anche l'addio al Tivoli calcio deve essere letto come un nuovo punto di partenza per il dirigente di Marino, laurea in Giurisprudenza alle spalle e precedenti significativi al Mantova, al Chieti, a L'Aquila Calcio e alla Nocerina, per poi svolgere lo stesso incarico – in serie D - anche all'Aprilia, società nella quale è stato a capo dell’area tecnica per tre stagioni. «Sono stato contento ed orgoglioso di aver fatto parte, per un tratto del mio percorso esistenziale e professionale, della famiglia Tivoli calcio. Ora si apre un nuovo periodo  tutto da stabilire e da costruire, mi auguro con lo stesso entusiasmo di sempre. Non ci sono ancora nuovi contratti, ovviamente, ma so esattamente cosa cerco e cosa vorrei per rilanciarmi anche dal punto di vista motivazionale sul piano personale».

«GRAZIE, TIVOLI» - Poche settimane fa si è interrotto, infatti, il connubio formale con la società tiburtina, un atto arrivato fisiologicamente alla fine di un ciclo, ma che non ha minimamente significato anche la chiusura di un rapporto umano o la fine della stima per le persone che lavorano e sono tesserati per la Tivoli. «L'affetto per questa città e questo club restano intatti - sottolinea il direttore Battisti -. Auguro loro di raggiungere al più presto la salvezza, un obiettivo importante e più che meritato, soprattutto per i sacrifici quotidiani che tutti hanno fatto e fanno, per la qualità della squadra allestita e per la storia centenaria che rappresenta». Ma il futuro è adesso e da qualche parte bisogna pur sempre ripartire mettendo a bilancio l'esperienze passate. «Da qualche settimana sono in giro per i campi di calcio e vedo tante partite, studio profili di giovani interessanti, annoto idee in attesa di trovare quello che sarà il "mio" nuovo terreno di "battaglia" per la prossima stagione», spiega il direttore convinto che il futuro è adesso e che il bello deve sempre arrivare.

NUOVI OBIETTIVI. Serie C o serie D? «Certamente la Lega Pro è la categoria che maggiormente mi appartiene, considerato che, prima da calciatore e poi da direttore, ho avuto il privilegio di fare più di 600 di partite nella terza serie italiana. Ma la categoria, secondo me, la fanno sempre gli uomini e le loro idee. Pertanto, qualora avessi la fortuna di incontrare persone vere con le idee giuste, sarei pronto a seguirle ovunque». Parola di Battisti, uno che sa come si fa!


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