Il primo gol di Justin Kluivert tra i professionisti, è già meglio di papà Patrick

Classe ’99, a 17 anni e 211 giorni ha segnato in Eerste Divisie con la seconda squadra dell’Ajax. Lo voleva il Manchester ma ad Aprile ha firmato il suo primo contratto con l’ex squadra del padre
Il primo gol di Justin Kluivert tra i professionisti, è già meglio di papà Patrick© Getty Images
Francesco Guerrieri
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ROMA - Tale padre, tale figlio. Bomber. Di Razza. Justin e Patrick, Kluivert e Kluivert. Quel filo infinito che li lega all’Ajax. Dove Patrick è cresciuto tra gli anni '80 e '90, e il club con il quale Justin ha segnato il primo gol tra i professionisti. In seconda divisione olandese, con la maglia della seconda squadra: il Jong Ajax, da dove stagione dopo stagione, allenamento dopo allenamento escono fuori tanti gioiellini pronti per il salto in Eredivisie. Niente male per un ragazzo di 17 anni cresciuto a pane e pallone.

TALENTO - Cambuur-Jong Ajax, Eerste Divisie. Justin va via con una magia a un difensore e cade in area. Rigore. Tira lui: parato. Ribattuta e gol. Lingua di fuori, sorrisone stampato sul viso e via a festeggiare. 17 anni e 211 giorni. 211. Come i giorni in più che aveva papà Patrick quando segnò il suo primo gol in un Ajax-Waalwijck. Era il 1994, era l’Ajax di van der Sar e dei fratelli de Boer, di Davids e Seedorf. Era l’Ajax di Kluivert, che rispetto al figlio giocava più al centro dell’attacco. Justin infatti parte da sinistra e si accentra: finte, contro finte, sterzate e doppi passi. Il ragazzo ci sa fare. E anche quando parte da destra non è niente male: contro la squadra giovanile del Feyenoord ha lasciato tutti a bocca aperta con un gol che ha fatto il giro del mondo: slalom in mezzo a quattro avversari e palla all'angolino.

MISSIONE E SOGNI - Era gennaio scorso e Justin aveva ancora 16 anni, su di lui aveva messo gli occhi il Manchester United di Van Gaal (che lanciò il padre). Nel frattempo era arrivato il primo contratto, ad aprile. Niente Inghilterra, solo Olanda (per ora), perché: “Devo tenere alto il nome della famiglia”. Il sogno nel cassetto c’è ed è bello chiaro: “In futuro mi vedo al Barcellona, come mio padre”. Che dopo aver allenato la nazionale del Curaçao è diventato direttore sportivo del Psg in Francia. Intanto Justin si fa strada in Olanda. E tra una finta e un doppio passo, è arrivato anche il primo gol. 

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