De Arrascaeta, eroe dei due mondi: 20.100km e un gol che vale una Coppa

Il trequartista, dopo l'amichevole dell'Uruguay in Giappone, torna in Brasile a quattro ore dalla finale del trofeo nazionale tra il suo Cruzeiro e il Corinthians, decisa proprio da una sua rete
De Arrascaeta, eroe dei due mondi: 20.100km e un gol che vale una Coppa© AFPS
Giordano Grassi
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ROMA - Nelle sfide globali imposte dall'economia moderna, non può esimersi anche l'industria calcio, sempre più portavoce di un business che non conosce crisi. Così, viaggi intercontinentali, sfide ravvicinate ed impegni off limits sono oramai all'ordine del giorno. Non siamo ancora ai livelli dell'indimenticabile Romario, capace di firmare con due squadre contemporaneamente (l'una, l'Adelaide United, impegnata la domenica nel campionato australiano, l'altra, il Tupi, il giovedì nella Serie C brasiliana), ma l'impresa compiuta da Giorgian De Arrascaeta ha.... "fatto il giro del mondo". Un po' come lui, reduce dai 45 minuti giocati al fianco di Cavani nell'attacco della Celeste martedì 16 ottobre, durante l'amichevole internazionale fra il suo Uruguay ed il Giappone disputatasi in terra nipponica (a Saitama) e terminata 4-3 per i padroni di casa.

GOL DECISIVO - Poi, come niente fosse, la partenza alla volta di San Paolo, sorvolando tuttavia i cieli occidentali, con tanto di scalo ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Così, l'eroe dei due mondi dei giorni nostri, giunge nella metropoli verdeoro, sede della finale di ritorno della Coppa del Brasile fra i padroni di casa del Corinthians e i suoi compagni di squadra del Cruzeiro (1-0 all'andata) a sole quattro ore dal fischio d'inizio dell'arbitro Wagner. Il tecnico della 'Raposa' Mano Menezes è costretto a rinunciare all'estro dell'uruguayano e lo tiene in panchina per 67', poi, col risultato (e la coppa) in bilico, si gioca la mossa della disperazione e lo manda in campo al posto di uno spento Rafinha. Il tour de force è già alle spalle e, tempo 15 minuti d'orologio, de Arrascaeta s'invola palla al piede e batte Cassio con un preciso scavetto col quale, non solo fissa il risultato sul 2-1 finale (3-1 complessivo), ma riconsegna di fatto al Cruzeiro, per il secondo anno consecutivo, la Coppa del Brasile. In maniera tutt'altro che banale.


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