ROMA - Lo avevao chiamato per realizzare un cambio generazionale, lo hanno mandato via perché stava provando a farlo. E' questa in estrema sintesi la storia di Carlo Ancelotti al Bayern Monaco. Una storia brutta, finita anche peggio, con un esonero che suona come un'onta per uno dei tecnici più apprezzati, esperti e vincenti al mondo. Secondo alcuni la sua colpa (come anche quella di Guardiola) è stata quella di non essere nato in Germania (anche se il nuovo tecnico ad interim è un altro straniero, il francese Willy Sagnol). Secondo altri il problema era il suo andare avanti per la sua strada senza accorgersi dei malumori nello spogliatoio. Carletto in realtà il malessere dei senatori lo aveva percepito eccome ma lui aveva un compito che gli aveva dato la società, un compito che poi lo stesso Bayern si è rimangiato. A fare luce sui motivi della rottura fra Ancelotti e il Bayern è stato il presidente Hoeness: «Dal mio punto di vista l’allenatore negli ultimi giorni si è messo contro 5 giocatori importanti della rosa, e non avrebbe più potuto farcela – ha detto –. Non puoi avere i giocatori più importanti tutti contro di te. Ho imparato un detto: "Il nemico nel tuo letto è il più pericoloso". Abbiamo deciso di esonerarlo alle 3,30 del mattino». Chi erano questi cinque nemici che Ancelotti aveva nello spogliatoio? Andiamoli a scoprire.