ROMA - Paese che vai vittoria che trovi. Potrebbe essere questo un proverbio giusto per Carlo Ancelotti, che dopo i trofei conquistati in Italia, Spagna, Inghilterra e Francia ha vinto quest'anno il titolo in Germania con il Bayern Monaco, ma alle emozioni di un trionfo non si abitua mai: «L'inizio qui è stato complicato - ha detto il tecnico italiano ai microfoni di ‘Fox Sports’ in un'intervista in cui parla di tutto e che andrà in onda domani alle 18.15 e alle 23.30 e in replica domenica alle 15.30 e alle 00.30 -. Devo saper gestire bene delusioni e momenti positivi. Allenare è una passione che ti dà molte emozioni sia positive sia negative. Più passa il tempo e più soffri per le sconfitte e esulti meno per le vittorie».
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SCUSE A ZOLA ... - Di presidenti esigenti, oltre che competenti, ne ha avuto tanti. Ancelotti risponde così alla domanda se sia stato ‘più complicato spiegare l'albero di Natale a Berlusconi in italiano o in spagnolo la sua idea di calcio a Florentino Perez’. «Non è stata complicata nessuna delle due cose perché non ho dovuto spiegare nulla: non mi è mai stato chiesto di chiarire il mio sistema di gioco e la mia strategia. Siamo sempre giudicati dal risultato, non dalla strategia che metti in campo», spiega il tecnico del Bayern che torna su un errore di gioventù, quello fatto quando sacrificava Zola a Parma per il 4-4-2.
(in collaborazione con ItalPress)
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