C'era una volta l'Ajax: cosa sta succedendo ai maestri d'Olanda

Salta anche Steijn, il quarto allenatore dal 2022: Maduro soluzione a tempo. Van Gaal è ritornato da consulente, ma i tifosi lo rivogliono in panchina
C'era una volta l'Ajax: cosa sta succedendo ai maestri d'Olanda© EPA
Stefano Chioffi
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Van Gaal voleva fare solo il nonno e trascorrere i suoi weekend in famiglia con i nipoti, la moglie Truus e le figlie Brenda e Renate, ma ha cambiato idea. Il 4 ottobre, a settantadue anni, dopo 842 partite da allenatore e 63 da ct dell’Olanda, 20 trofei e un cancro alla prostata, ha deciso di diventare il consulente esterno dell’Ajax, che sta affrontando la crisi più grave della sua storia: penultimo posto in Eredivisie, cinque punti in sette giornate, -22 dal Psv di Lozano e Schouten, sedici gol subiti, quattro sconfitte consecutive. Domenica, all’ora di pranzo, è stato battuto per 4-3 dall’Utrecht, match sospeso due volte dall’arbitro per lancio di oggetti in campo. I tifosi, adesso, chiedono a Van Gaal di tornare in panchina. Messaggi sui social, quasi una petizione per convincerlo a infilarsi la tuta e a salvare l’Ajax, mai retrocesso in 123 anni: un club romantico e moderno, la casa di Michels e Kovacs, Cruijff e Van Basten, un museo con trentasei titoli, quattro Coppe dei Campioni e quattro Coppe Intercontinentali. Tutte le certezze si sono sbriciolate.

Ajax, quanti cambiamenti

Ten Hag ha lasciato Amsterdam nell’estate del 2022 per allenare il Manchester United. L’amministratore delegato Van der Sar si è dimesso nello scorso maggio, rinunciando a un contratto fino al 2025, e a luglio ha rischiato di morire per una emorragia cerebrale: ha trascorso undici giorni in terapia intensiva e ora sta seguendo un ciclo di terapie riabilitative. Il direttore sportivo Overmars, invece, era stato licenziato il 7 febbraio del 2022 per molestie sessuali nei confronti di una segretaria del club. Avvocati e scuse pubbliche, in attesa di riprendere la carriera in Belgio, nell’Anversa, accanto a Van Bommel. Quattro allenatori cambiati dopo Ten Hag, portato da Ferguson all’Old Trafford: prima Alfred Schreuder, poi John Heitinga e da luglio Maurice Steijn, abituato a lavorare in piccole realtà come il Nac Breda e lo Sparta Rotterdam. “Non lascio”, aveva detto Steijn a Utrecht. Ma ieri sera, al termine della riunione con il Ceo Jan Van Halst, ha rinunciato a un contratto fino al 2026. La squadra è stata affidata, per il momento, a Hedwiges Maduro, uno dei collaboratori di Steijn. Una decisione definitiva verrà presa dopo i prossimi due appuntamenti: giovedì con il Brighton di De Zerbi, in Europa League, e domenica con il Psv di Bosz, primo in classifica. Un clima di contestazione che preoccupa la polizia di Amsterdam dal 24 settembre, quando Ajax-Feyenoord era stata sospesa sullo 0-3 per incidenti e fumogeni alla “Johan Cruijff Arena”. Profonda incertezza anche a livello societario, dove si prepara a rientrare Danny Blind, capitano dell’Ajax di Van Gaal che vinse la Champions nel 1994 e vice di Louis durante l’avventura al Mondiale in Qatar: farà parte del consiglio di sorveglianza.

Ajax, caccia ad un nuovo ds

Si cerca anche un nuovo ds: il tedesco Sven Mislintat, che aveva lavorato con Klopp nel Borussia Dortmund e nel Liverpool, è stato mandato via dopo cento giorni. Accuse e tensioni. Dalla scelta di Steijn ai 109 milioni spesi in estate, nonostante la mancata qualificazione in Champions. Dodici acquisti: Akpom, Mannsverk, Borna Sosa, Sutalo, Mikautadze, Carlos Borges, Van den Boomen, l’ex romanista Tahirovic, Avila, Medic, Gaaei e Ramaj. Investimenti faraonici, come quelli effettuati nel 2022: 113 milioni. In totale: 222. Senza trovare, però, la strada giusta per un ricambio generazionale che ha sempre rappresentato la fonte dei successi dell’Ajax. Tradita la filosofia di ricostruire la squadra puntando sui talenti cresciuti nel centro sportivo “De Toekomst”. Pesano le cessioni degli ultimi due anni: Antony, Lisandro Martinez, Haller, Kudus, Timber e Alvarez. Mislintat è diventato un caso anche per l’operazione legata a Borna Sosa: avrebbe preso il terzino croato attraverso l’aiuto di una società di consulenza, Aka Global, della quale il manager vanta quote azionarie. Era stata individuata una soluzione interna per sostituirlo: scrivania e poteri a Huntelaar, 158 gol nell’Ajax. Ma domenica l’ex centravanti ha presentato un certificato medico: “burnout”, stress. Una ragione in più, nelle chat dei tifosi, per chiedere a Van Gaal di tornare subito in panchina. La barca sta affondando.


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