Liga, la favola di Fausto Rossi: «Così ho fatto felice CR7»

«Il primo gol in Liga mi ripaga. Qualcuno si era dimenticato di me... Bronzetti mi ha chiamato per conto del Real: sarò ospite a Madrid»
Ettore Intorcia
4 min
ROMA - Ecco l'intervista a Fausto Rossi, eroe della sfida tra Valladolid e Barcellona che ha visto i padroni di casa vincere per 1-0 contro i campioni di Spagna.

Rossi l’ha combinata davvero grossa: uno a zero, Barcellona in ginocchio e, forse, Liga alla svolta decisiva.
«Eh sì, ho fatto un bel favore ad Ancelotti... ».

L’ha fatto soprattutto a se stesso.
«Sono contento, per me è una soddisfazione grandissima. Penso anche che sia meritata, sono convinto che il lavoro sul campo alla fine paghi sempre».

Ossigeno puro per il suo Valladolid.
«Vero. In chiave salvezza, sono tre punti fondamentali».

In quei secondi si è reso conto di quello che stava accadendo?
«No, penso che solo con il passare dei giorni realizzerò quanto importante sia stato quel gesto tecnico».

L’inserimento è da centrocampista, l’esecuzione è da attaccante vero.
«Ho rivisto le immagini, l’azione è stata velocissima. Ho capito che la palla poteva arrivarmi lì e ho attaccato lo spazio. E poi sì, sono stato freddo: ho concluso di destro, il piede giusto».

Primo gol in Liga, e al Barça: pensare che non ha mai esordito in A...
«A 17 anni ero stato etichettato come uno dei giovani migliori in Italia. Poi ho avuto un infortunio particolare che mi ha un po’ bloccato. Penso che qualcuno possa essersi dimenticato di me negli ultimi tempi...».

Il gol è un bel promemoria.
«Vero. Nel frattempo io ho sempre lavorato a testa bassa, con l’aiuto di allenatori importanti. Ho sempre creduto che il mio momento potesse arrivare. Probabilmente sta arrivando...».

Si parlava di allenatori importanti: c’è sicuramente Conte, con cui ha lavorato in estate. E poi?
«Mangia, che per me è un tecnico eccezionale. Prima della partita l’ho sentito, come capita spesso. E poi Ferrara, che ho avuto alle giovanili nella Juve».

La telefonata che le ha fatto più piacere?
«Quelle che ti fanno più piacere sono sempre quelle che ti stupiscono perché non te le aspetti. Vedi un numero sul display, non lo conosci ma rispondi e poi riconosci la voce di Ernesto Bronzetti».

E dove c’è Bronzetti, c’è il Real...
«Esatto. Mi ha fatto i complimenti per il gol, mi ha raccontato che al Real sono ovviamente tutti contenti per lo stop del Barcellona. E mi ha detto: “Fausto, domani (oggi, ndr) sei invitato al Bernabeu per la partita con il Levante!”. Incredibile, mi ha detto che è già pronta una maglia autografata di Cristiano Ronaldo!».

Che effetto fa affrontare Messi per la prima volta?
«E’ un campione, è normale che in campo ti stupisca vederlo da vicino. I nostri difensori sono stati bravi a marcarlo bene, è capitato anche a me di affrontarlo nell’uno contro uno in alcune fasi di gioco. Però in quel momento pensavo più al Valladolid che al fatto di giocare contro il Barça».

Poteva sfilargli la maglia, gia che c’era, dopo avergli forse sfilato la Liga...
«Non ci sono riuscito, ma pazienza: ormai avrò quella di Cristiano Ronaldo. E’ lui il mio preferito. Qui in Spagna mi sono adeguato subito, ti chiedono solo se sei madridista o blaugrana. E io tifo Real, l’ho dimostrato anche con i fatti, no?».


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