© EPALA CORUÑA (SPAGNA) - Metabolizzata la controversa sconfitta con il Barcellona dello scorso turno, Prandelli si ripresenta al Riazor di La Coruña confermando per dieci undicesimi la formazione che se l’era giocata fino all’ultimo respiro con i blaugrana. Nella difesa a quattro, schierata nuovamente dal tecnico di Orzinuovi, appare dall’inizio sul settore mancino Abdennour al posto dell’infortunato Gayà. Per il resto, ancora l’ex Fiorentina Mario Suarez insieme all’azzoppa Iniesta, Enzo Perez, in mezzo al campo, a proteggere le spalle agli imprevedibili Cancelo, Dani Parejo e Nani. Davanti tocca ancora Rodrigo. Gaizka Garitano risponde con uno speculare 4-2-3-1, al servizio dell’unico referente offensivo, Florin Andone. Ne viene fuori un primo tempo sostanzialmente equilibrato, caratterizzato da un paio di buone occasioni fallite da Rodrigo, che si conclude con l’improvviso vantaggio dei padroni di casa, che passano grazie a un colpo di testa di Emre Colak, che in precedenza aveva già sfiorato la rete.
ALCHIMIE TATTICHE - Sotto di un gol, all’inizio della ripresa Prandelli decide di spostare decisamente in avanti il baricentro del Valencia, inserendo l’ex attaccante del Barça, Munir, al posto del laterale difensivo Abdennour. Un paio di minuti e la scelta viene premiata dal pareggio del solito Rodrigo, che insacca da pochi passi un teso controcross di Nani, che rimette in mezzo un lungo traversone di Dani Parejo giunto dal fronte destro. Ripristinato l’equilibrio, l’allenatore italiano interviene nuovamente con le sue alchimie, inserendo Medran per Enzo Perez e Fede Cartabia per l’esausto Rodrigo. Garitano risponde con la staffetta tra il volenteroso Andone e l’incombustibile Ryan Babel. Ci si avvia, così, verso un finale in cui il Valencia cerca con insistenza il gol del sorpasso e protesta per una possibile mano in area di Fernando Navarro su tiro di Munir, ma il risultato non cambia più. Un punto, per il Valencia, che si assesta al 14º posto in classifica.