Liga, il Barça manda il secondo messaggio al Paris Saint Germain

A tre giorni dal 6-1 imposto allo Sporting Gijon, i blaugrana rifilano una sonora manita anche al Celta, che vale il recupero della vetta di Liga. Due risultati che, se ripetuti in settimana in Champions, significherebbero remontada ai danni del PSG
Liga, il Barça manda il secondo messaggio al Paris Saint Germain© Getty Images
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA) - Nuova esibizione e secondo risultato consecutivo, nel giro di appena tre giorni, che garantirebbe ai catalani di rimontare il severissimo 4-0 incassato dal Paris Saint Germain, al Parco dei Principi. E di nuovo Barça vero quello che rifila al Celta la manita che vale il nuovo sorpasso in vetta alla classifica ai danni del Real Madrid. Fluidi ed efficaci come ai tempi migliori, Messi e compagni, preso atto dell’addio al termine della stagione del proprio allenatore, paiono determinati a concludere in gloria l’Era Luis Enrique.

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SI REPLICA - A tre giorni dall’annuncio dell’interruzione della relazione con il club al termine della stagione, Luis Enrique si ripresenta al Camp Nou replicando il piano che gli ha regalato, a metà settimana, la tennistica vittoria sullo Sporting Gijon: difesa fluttuante, quindi, che in fase di possesso palla avversario è chiaramente a quattro,

ma che una volta recuperato il pallone si riduce a tre, con Sergi Roberto che da terzino si trasforma in interno di centrocampo, con i conseguenti spostamenti di Rafinha e Messi, che manovrano lì nei pressi. Lo schema, decisamente meno macchinoso rispetto al giorno del comunque esagerato 6-1 agli asturiani, regala ai blaugrana uno dei migliori primi tempi dell’intera stagione, con una squadra bella fluida, che genera un numero incredibile di occasioni, davanti a un 4-2-3-1 del Celta in piena difficoltà.

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SPETTACOLO - Metabolizzati i nuovi meccanismi, i catalani partono fortissimo, sfiorando il vantaggio, nei primi minuti, con un insidioso rasoterra di Messi e, soprattutto, con una giocata flipper, che vede prima il devastante Luis Suarez squarciare in due la difesa galiziana, per poi sparare sulla base del palo, poi, sulla ribattuta, il solito Messi colpire esattamente lo stesso punto del legno colto dal compagno pochi istanti prima. La superiorità blaugrana si concretizza, a metà frazione, quando Messi s’impossessa del pallone spalle alla porta, all’altezza del disco di centrocampo. Piroetta, slalom micidiale e, una volta al limite dell’area, sinistro secco che va dritto dritto nel sacco. È apoteosi. I padroni di casa non mollano la presa e, dopo diverse altre occasioni, trovano il raddoppio con Neymar, che s’inventa un pallonetto morbido morbido, al termine di uno scambio da cineteca che coinvolge Rakitic e lo scatenato Leo.

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MANITA - Nella ripresa il canovaccio della gara non cambia, con il Barça che da la sensazione di cercare il secondo risultato di fila, dopo quello con lo Sporting Gijon, che regalerebbe la clamorosa remontada ai danni del PSG, dopo i quattro ceffoni incassati al Parco dei Principi. Dopo aver divorato la prima possibilità di tris con Sergi Roberto, così, i blaugrana trovano nuovamente il gol attraverso un’azione corale che termina con il gol di Rakitic. Rete in netto fuorigioco, ma la terna convalida, inconsciamente sedotta dalla bellezza della trama. Appena varcato il quarto d’ora, si unisce alla festa del gol anche Umtiti, che insacca da due passi servito dall’ispirato Messi. Il cinque volte Pallone d’Oro completa la manita, con una giocata delle sue che si conclude con un chirurgico rasoterra, che lascia di sasso Sergio Alvarez. 23º centro per il capocannoniere della Liga. Barça di nuovo davanti a tutti, seppur con una partita in più rispetto al Real, che segue a un punto. E la remontada di Champions, ora, non pare più così impossibile.

@andydepauli

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