Barcellona, Messi dribbla il carcere

La giustizia spagnola ha accettato la richiesta della difesa del giocatore di sostituire i 21 mesi di reclusione stabiliti lo scorso maggio con una multa di 252mila euro.
Barcellona, Messi dribbla il carcere© EPA
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA). Niente carcere per Leo Messi e il padre procuratore Jorge, condannati dal Tribunale Supremo, lo scorso 24 maggio, rispettivamente, a 21 e 15 mesi di reclusione per evasione fiscale. L’ottava sezione dell’Audiencia di Barcellona ha deciso, infatti, di accogliere la richiesta dei legali del calciatore argentino, sostituendo la pena stabilita inizialmente con una multa di 252 mila euro.

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FINE DELL’INCUBO - L’interminabile vicenda giudiziaria di Leo Messi con il fisco iberico pare, pertanto, giunta alla conclusione definitiva. La richiesta di sostituire la pena carceraria con una multa, in realtà, aveva trovato fin da subito l’approvazione anche da parte dell’accusa, in quanto Leo e il padre non avevano precedenti penali, hanno subito una condanna inferiore ai due anni e hanno immediatamente accettato di restituire all’Erario i 4,1 milioni di euro contestati, relativi ai diritti d’immagine dei tre esercizi 2007, 2008, 2009. La quantità di denaro che la Pulce dovrà sborsare è stata calcolata dando un valore di 400 euro a ciascuno dei 630 giorni che il giocatore avrebbe dovuto trascorrere in prigione, che portano la cifra, appunto, ai 252mila euro definitivi stabiliti dal tribunale. 180mila euro, invece, la quantità di denaro che dovrà pagare papà Jorge. Cifre tutt’altro che proibitive, insomma, per il genio di Rosario, che la prossima settimana apporrà, nel corso di un evento ufficiale, la sua firma sull’ottavo rinnovo con il Barcellona, che gli garantirà la bellezza di 39 milioni l’anno di qui al 30 giugno del 2021.

@andydepauli

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