Messi, soldi e tasse: il Barcellona trema

Problemi fiscali, affari di famiglia, piccole invidie ma per il blaugrana il rinnovo è una necessità. E sarà un altro capitolo della sfida eterna col Real Madrid
Messi, soldi e tasse: il Barcellona trema© AP
Fulvio Soms
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BARCELLONA - Dimenticare la sola ipotesi che il protagonista esca dal Truman Show. Nel caso di Messi, non è tanto lui ad avere paura di valicare il confine e scoprire cosa c'è fuori, cos'è la vita con una maglia che non sia blaugrana, quanto il suo club a non poterlo perdere. Riportate Totti al 2006, quando aveva ventinove anni, e chiedetevi: davvero avrebbe potuto lasciare la Roma per la Juve, il Real, il Psg? La trattativa tra il Barcellona e il giocatore, però, cominciata nella prima decade dello scorso dicembre e ultimamente intossicata dalla tensione, si è fatta frenetica come la rincorsa in un labirinto dotato di una sola, ragionevole via di uscita. Al centro di tutto: i soldi. Spazziamo subito via dal tavolo le motivazioni, il desiderio di trasferirsi, il piacere di mettere casa altrove. Questa è una storia fatta di date e di cifre, non senza aspetti giudiziari delicatissimi, e forse di un segreto inconfessabile. Ricostruiamola tenendo conto che la firma probabilmente c'è già stata, anche se non ce lo dicono.

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LO SCOGLIO - Prim'ancora di squadernare la questione, parliamo del prossimo veglione di San Silvestro. Nell'istante in cui salteranno i tappi, Messi sarà libero di parlare, e se del caso firmare, per un altro club. Una clausola del suo contratto, la cui naturale scadenza per ciò che riguarda l'attività in campo è 30 giugno 2018, lo autorizza a comportarsi come crede con le sue negoziazioni, negli ultimi sei mesi di vigenza dell'accordo. La tensione tra il padre Jorge (sempre meglio far da manager al figlio che lavorare in acciaieria, come gli è accaduto in  anni dimenticati) e il club catalano si è acuita negli ultimi mesi, ora vedremo perché. Già dalla scorsa estate il presidente Bartomeu aveva preso a inseguire la famiglia Messi brandendo la penna, per spingere Leo a firmare. Loro, niente: hanno preso tempo. Ogni giorno che passava, ogni giorno in meno al primo gennaio 2018, il Barça si sentiva un po' più esasperato, e pronto ad appesantire il piatto.

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