LONDRA (INGHILTERRA) - «Forse sono ingenuo, ma sono il calcio inglese e la passione dei tifosi a farmi amare l'Inghilterra e il football, non certo la Football Association». Tra José Mourinho e la federcalcio inglese ormai è scontro su tutta la linea. La multa di 50mila sterline (più un turno di squalifica sospeso per un anno), per le frasi rilasciate dopo la sconfitta interna col Southampton, è solo l'ultimo caso. L'allenatore portoghese del Chelsea ha presentato appello: «Il momento in cui abbiamo ricevuto le motivazioni scritte e abbiamo deciso di fare ricorso è anche il momento in cui smettere di dare la mia opinione e non aggiungere altro».
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NESSUN AMMUTINAMENTO - Mou è deciso, vuole comunicare all'esterno tranquillità. Alle domande sulla crisi del Chelsea risponde così: «Ogni partita è una partita da vincere e quando non ci riusciamo è sempre frustrante. Ma non possiamo sfuggire alla realtà della nostra situazione. Abbiamo bisogno di vincere, per noi, per i tifosi del Chelsea. Non so come fermare certe storie non vere, ma non siamo preoccupati. Non retrocederemo e in un paio di mesi saremo dove vogliamo essere. I calciatori non si sono ammutinati».